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Rugby, Pro12: top&flop della sesta giornata

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TOP

Zebre

Mauro Bergamasco: uno dei migliori nell’egregio lavoro in fase difensiva svolto nel primo tempo; gli anni passano ma la grinta resta per il flanker azzurro, sempre presente nelle chiusure in difesa. Caparbio.

Luca Redolfini: nel grigiore totale dell’attacco bianconero, il pilone riesce a marcare una meta che in quel momento della partita risulta essere fondamentale per il prosieguo della rimonta.

Daniel Halangahu: la posizione da estremo non lo aiuta, meglio come primo centro o mediano d’apertura. Conferma, però, le ottime abilità al piede, dimostrando di avere nel repertorio un calcio potente e preciso.

Benetton Treviso

Robert Barbieri: il top dei top. Il numero 8 biancoverde è pronto per essere protagonista anche in Nazionale, ma intanto continua a deliziare i tifosi della Marca con prestazioni monstre, l’ultima contro l’Edinburgo, contro il quale mette a segno altre due mete, arrivando a quota sei complessivamente. Devastante.

Alberto Di Bernardo: partita importante per Beto vista l’influenza che i calciatori potevano avere sul risultato. L’italo-argentino non stecca e con un 5 su 7 al piede porta a casa punti pesantissimi per la sua squadra. Esce vincitore dal confronto diretto con l’altro numero 10, Laidlaw. Sicuro.

La mischia: la vera forza del Benetton nella partita di Edinburgo. Il pacchetto di Leoni domina contro gli scozzesi, come dimostra la meta tecnica del primo tempo. Nel finale, tiene ai ripetuti assalti della squadra di casa. Non è un caso che la mischia sia il punto di forza anche della nazionale italiana.

FLOP

Zebre

Il gioco d’attacco: l’assenza di Orquera pesa come un macigno sulle tattiche offensive dei bianconeri. Anche l’assalto del secondo tempo non è dettato da nessun gameplan vero e proprio. Normale per una squadra assemblata da poco e ancora in rodaggio. I miglioramenti arriveranno, ma per adesso Gajan può contare su pochi elementi in grado di affrontare davvero la lega celtica.

Sinoti Sinoti: l’ala samoana tende a strafare un po’ troppo, come nella scelta di non annullare una meta e ripartire con la palla in mano dai propri 22. A parte lo straordinario recupero nel secondo tempo, dimostra poca lucidità quando è chiamato in causa. Confusionario.

Alberto Chiesa: non ci si aspettavano miracoli da lui, nè tantomeno che facesse dimenticare l’assenza di Orquera. Ma la prestazione di venerdì sera conferma una volta di più che la posizione di mediano d’apertura non gli si addice. Volenteroso nel dare battaglia, ma poco incisivo.

Benetton Treviso

Nessun flop; attribuire quest’appellativo a uno dei biancoverdi scesi in campo a Edinburgo ci sembra un’ingiustizia.

 

Foto: onrugby.it

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

 

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