Artistica
Alla scoperta delle società italiane: Ginnastica Campania 2000
Olimpiazzurra inizia un viaggio per conoscere più da vicino le società del nostro Paese che rappresentano la base imprescindibile per la crescita dello sport italiano. Iniziamo con un’intervista ad Aldo Castaldo, 52enne presidente della Ginnastica Campania 2000, bella realtà di Napoli.
Ci parli un po’ della Ginnastica Campania 2000. Com’è nata l’idea, come si è sviluppata…
“Il tutto è nato grazie alla Legge 219/81 che ha permesso alla Federazione Ginnastica Italiana, e a noi di conseguenza, di avere in concessione tramite il Coni e il Comune l’impianto sportivo di Via Canzanella Vecchia a Napoli.
Oggi l’impianto è in regime di proroga perché è scaduto l’accordo con il Coni. Questo ci ha mandato veramente in difficoltà.
Dopo aver speso tanto in questi ultimi tredici anni, dopo aver profuso diverse energie anche dal punto di vista economico, ci ritroviamo ancora a dover tamponare le inadempienze degli organi competenti e delle istituzioni amministrative locali.
L’unico stimolo che ci fa continuare è l’enorme passione per la ginnastica e per i giovani che da noi trovano serietà, professionalità, disponibilità e attrezzatura adeguate. In poche parole un ambiente sano e familiare nei rapporti e nella comunicazione, come una grande famiglia”.
Cosa vi ha portato a costruire questa società?
“La voglia di emergere e di formare ginnasti e istruttori sempre più meritevoli di attenzione a livello regionale, interregionale e nazionale”.
E che sacrifici ha comportato?
“Su tutti spicca sicuramente il tempo che dedichiamo alla ginnastica artistica. Come scriveva Seneca: “Il tempo è l’unica cosa di cui sarebbe decoroso essere avari”. Lo si dedica a centinaia di persone come se non avesse nessun valore nessuna perché è immateriale; in realtà ogni attimo è utile per imparare a vivere.
L’investimento economico è stato altrettanto grande se si pensi che il Consiglio Direttivo si prodiga e si attiva continuamente senza nessun scopo di lucro. Dietro c’è solo passione e voglia di promuovere e divulgare sempre più questa magnifica disciplina”.
Secondo voi cosa si dovrebbe fare per promuovere questo sport? Nella vostra palestra che iniziative proponete?
“Si dovrebbe pubblicizzare di più e per tutto il quadriennio, non soltanto durante l’Olimpiade. Si deve far capire la valenza psico-fisica e fisiologica, oltre a facilitare la comprensione al pubblico durante le competizioni.
Noi abbiamo avuto l’idea di proporre due iniziative. Il progetto Parkour è nato per sensibilizzare i giovani all’appropriazione degli spazi del proprio territorio e di viverli con rispetto e con competente abilità. Poi facciamo promozione anche attraverso le scuole (per ora con la Leopardi di Napoli): permettiamo a bambini dai tre ai sei anni (con maggiori difficoltà economiche familiari) di partecipare ai corsi di psicomotricità gratuitamente per l’intero anno di attività, da settembre fino a giugno!”.
La vostra palestra è parecchio interessante. Si organizzano gare regionali ed interregionali. Ci parli un po’ dell’impianto, dell’ultimo evento organizzato…
“Nella nostra struttura si organizzano circa trenta competizioni federali all’anno, anche perché è l’unico impianto in Campania che ci consente, durante le competizioni, il rispetto dei regolamenti federali. A fine Novembre si effettuerà il Campionato Interregionale Sud di serie C femminile, di nostra competenza già da diversi anni. Negli ultimi anni ci hanno partecipato anche ginnaste quali Serena Licchetta e Carlotta Ferlito, una delle azzurre che hanno tenuto alto l’onore della ginnastica italiana a Londra”.
Ci parli un po’ dei corsi che svolgete.
“Si comincia dai 3/4 anni con la babygym (psicomotricità o avviamento alla ginnastica artistica di base e alla ginnastica ritmica) fino all’età adulta con i corsi amatoriali. Abbiamo corsi divisi per età e per capacità, corsi base e preagonistici sia maschili che femminili che coprono diverse fasce orarie per agevolare il grande lavoro dei genitori.
In palestra è presente anche una sala attrezzi per il fitness e altre sale dove si svolgono diverse attività per adulti e non, come: danza, yoga, judo, pilates. Infine, all’ultimo piano della struttura, abbiamo il campo di calcetto in erba sintetica e un’ottima squadra societaria che prende parte regolarmente ai tornei ufficiali della Federazione Italiana Giuoco Calcio! Quindi corsi per tutte le età e per tutti i livelli di capacità”.
Quanti iscritti avete? Quali sono i vostri atleti di punta?
“Abbiamo circa ottanta iscritti e da noi si allenano ginnasti agonisti di discreto valore.
Nel settore maschile abbiamo Eduardo Martano, due volte campione italiano junior agli anelli; Francesco Della Ragione, campione interregionale junior al volteggio; Marco Della Ragione, futura promessa nei prossimi campionati di “categoria” (alta specializzazione) che quest’anno ha anche preso parte ad una puntata del docu-reality di MTV Ginnaste-Vite parallele.
In ambito femminile abbiamo Andrea Noemi Toscano, campionessa interregionale di categoria 1° livello. Poi in crescita sicuramente Gabriella e Ludovica Milano, Irene Alotti e Vittoria Zeccolini con le quali puntiamo a raggiungere grandi risultati!”.
Dei suoi allenatori invece cosa ci dice?
“Direi assolutamente ottimi, sia sotto l’aspetto formativo ed educativo, che sotto l’aspetto puramente tecnico. Nel settore maschile gli istruttori federali Salvatore Galasso e Giorgio De Maria; Marco Castaldo (istruttore di 2° livello) ed Emanuele De Vita (istruttore di 1° livello).
Al femminile Daniela Riccardo (istruttrice federale GAF e GPT); Sonia Frasca, Naomi Sannino e Adele Castelluccio (istruttrici di 2° livello GAF e GPT); Sabrina Iannaccone (istruttrice di 1° livello per la ritmica)”.
Che obiettivi vi ponete nel medio e lungo termine?
“La conferma della concessione della struttura, l’ampliamento della stessa e delle attrezzature (vogliamo realizzare le buche paracadute) oltre ovviamente a ottenere risultati agonistici a livello nazionale”.
Perché secondo lei non ci sono ginnaste campane in serie A?
“Purtroppo la competitività a livello regionale non consente un grande confronto. In questo modo le singole capacità e competenze non vivono una naturale e “serena” crescita”.
Quali sono le difficoltà che si trovano nel fare ginnastica al Sud? Cosa si dovrebbe fare per migliorare la situazione?
“Servirebbe applicare adeguatamente i programmi eseguiti al Nord e calarli nella diversità del Sud sotto tutti gli aspetti; ci vorrebbe un’adeguata guida tecnico-formativa nel settore femminile ed una struttura altamente professionale”.
Cos’è la ginnastica per lei?
“Un pensiero fisso, una parte di me e della mia esistenza e la capacità di esprimere con il movimento l’immensità senso-percettiva e propriocettiva del proprio corpo”.