Equitazione
Equitazione, a Verona Moya parte in pole
Tutto pronto a Verona per la quarta tappa della Rolex Fei World Cup, importantissima competizione internazionale di equitazione. Per la verità cavalli, cavalieri e amazzoni stanno già saltando da venerdì, ma l’attesa è tutta, o quasi, per il gran finale di domenica, con il Gran Premio Rolex “presented by Fixdesign”, che assegnerà i punteggi validi per accedere alla finale di World Cup che si terrà in aprile a Göteborg.
Ed è un parterre de roi quello dell’unica tappa italiana della Coppa del mondo di salto. Nella lista di partenza ci sono tre dei primi quattro binomi della classifica generale, sette sui primi 12 del ranking. A contendersi la vittoria dovrebbero essere lo spagnolo Sergio Alvarez Moya, leader di Coppa, il suo più diretto inseguitore, l’olandese Jeroen Dubbeldam, e il francesce Kevin Staut, quarto.
Attenzione però, perché se è vero che loro tre sono i più in forma, è impossibile sottovalutare un campione come il tedesco Christian Ahlmann, che ha appena raggiunto il terzo posto nel ranking mondiale, così come il suo connazionale Marcus Ehning, settimo.
Occhi puntati anche sull’australiana Edwina Top Alexander, l’altro tedesco Marco Kutscher, la francese Penelope Leprevost e Ludger Beerbaum (Germania), rispettivamente ottava, nono, undicesima e dodicesimo al mondo.
L’Italia, da padrona di casa, si presenta con undici atleti: Roberto Arioldi, Natale Chiaudani, Simone Coata, Giovanni Consorti, Juan Carlos Garcia, Gianni Govoni, Emanuele Gaudiano, Luca Marziani, Luca Maria Moneta, Lucia Vizzini e Alberto Zorzi. Solo Emanuele Gaudiano è tra i top 20 di Coppa (diciannovesima piazza con 8 punti), e col suo 38esimo posto del ranking è il più vicino ai primi 30 che possono prendere parte a ogni competizione.
Insomma, scrivere per la prima volta un nome italiano nell’albo d’oro della manifestazione veronese non sarà facile, ma provarci è d’obbligo.
Intanto venerdì si è disputata il Premio Hicktstead – presented by Carraro, categoria mista con barrage a ostacoli a 1,55 metri. Una gara dedicata al cavallo campione olimpico di Pechino 2008, morto un anno fa proprio a Verona, a causa della rottura di un’aorta. Un evento importante per questioni di cuore, quindi, ma anche di portafoglio, perché in palio c’era un montepremi di 100 mila euro. Ed è stato dominio tedesco totale: Christian Alhmann primo, Ludger Beerbaum secondo, Marco Kutscher terzo.
La buona notizia per l’Italia è arrivata dal quinto posto finale del milanese Luca Maria Moneta su Neptune Brecourt, grazie a due netti e a un tempo al barrage di 35.16. Un eccellente risultato, e chissà che non possa essere di buon auspicio per domenica.