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Federica Pellegrini e Philippe Lucas: l’Italia del nuoto si fa in Francia

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Tutto è bene quel che finisce bene, e la lunga storia del ritorno di Federica Pellegrini nella scuderia di Philippe Lucas sembra finalmente giunta al termine, e in modo senza dubbio positivo.

La campionessa italiana sarà di nuovo nelle mani del tecnico francese che a Shanghai la portò a trionfare nei 200 e nei 400 stile libero, l’unico capace di tenerla sui massimi livelli mondiali dopo la tragica scomparsa di Alberto Castagnetti. Federica aveva sbagliato a lasciare Lucas la prima volta, stanca di allenamenti troppo duri e poco incentrati sulla velocità, non ha certo commesso un errore a sceglierlo di nuovo e a volerlo fortemente, anche contro le resistenze iniziali del presidente federale Paolo Barelli.

L’accordo s’aveva da fare e s’ha fatto. Lucas ha trattato da una posizione di forza, ha tirato la corda, ha posto il suo netto rifiuto alla possibilità di trasferirsi a Verona, così la Pellegrini ha fatto i bagagli pronta a fare la pendolare tra la sua città e Narbonne, accompagnata dal fidanzato Filippo Magnini (e chissà che la cura Lucas non possa servire anche a lui).
La Federazione aveva chiesto di poter vedere i programmi (pretesa più che legittima quando si devono investire parecchi soldi su un progetto tecnico), e una volta ottenutili non si è opposta. Lucas stilerà i programmi di Federica e Pippo, che lo raggiungeranno in Francia per i suo stage. D’altra parte l’allenatore francese non starà sopra gli altri tecnici nazionali, ma li affiancherà, così come richiesto dallo stesso Barelli.

Così è stato messo in piedi un progetto intelligente che rilancia le ambizioni del nuoto azzurro e di quella che resta la sua rappresentante più importante, in vista di Rio 2016. Un anno senza gare individuali a stile libero, dedicato a un lavoro duro in piscina e alle staffette, al delfino e al dorso, magari per provare a centrare la qualificazione ai mondiali 2013 anche in quelle specialità. Altro che ritiro, Federica fa sul serio, altrimenti non avrebbe scelto Lucas.

La Federazione l’ha capito e, pur ponendo le sue condizioni, l’ha lasciata fare. Investire su un tecnico straniero, se questo è tanto bravo da fare la differenza, non è un reato. Lo sport italiano deve tutelare il suo più grande patrimonio, gli atleti, e perdere Federica Pellegrini era qualcosa che davvero non ci si poteva permettere. Per questo, dopo la grande delusione di Londra, era necessario rilanciare un progetto con una sferzata che allontanasse qualsiasi dubbio sul futuro dalla mente della primatista mondiale dei 200 e 400 stile libero. Recuperare la sua serenità doveva essere la priorità. Ora si può tornare in vasca, per un percorso lungo tre anni. Ora tocca a lei dimostrare che è ancora la Federica del 2011, che Londra è stato un episodio, che Rio può essere tutt’altra cosa. Lo sport e il nuoto italiani le hanno dato tutto l’appoggio necessario, adesso non ci sono più alibi.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

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