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Gianluigi Quinzi: il tennis italiano ha trovato un campione

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C’è una nazionale italiana che è salita sul gradino più alto del podio ed è diventata Campione del Mondo nel 2012: si tratta della squadra azzurra Under16 di tennis, che ha vinto per la prima volta nella storia la Junior Davis Cup. Di quella selezione ha fatto parte Gianluigi Quinzi, leader indiscusso di quel gruppo e artefice insieme a Filippo Baldi del punto decisivo nel doppio nella finale contro l’Australia.

L’anno tennistico trascorso da Quinzi è stupefacente per un ragazzo della sua età ed è la conferma di come il ragazzo nato a Cittadella, ma cresciuto sportivamente parlando a Porto San Giorgio (dove il papà è presidente di un tennis club) sia il futuro prossimo del tennis italiano, quel giocatore che stiamo aspettando da qualche anno e che possa realmente far la differenza con i più forti al mondo. I dati e le statistiche di Gianluigi parlano chiaro, visto che stiamo parlando del numero tre al mondo della classifica juniores e del semifinalista di Wimbledon e del vincitore del Trofeo Bonfiglio, uno dei due tornei (l’altro è l’Orange Bowl di Miami) più importanti al mondo e che viene dispustato dai migliori tennisti sotto i diciotto anni e che vede nell’ albo d’oro tennisti del calibro di Ivan Lendl, Jim Courier, Corrado Barazzutti, solo per citare alcuni nomi.

Ai due risultati citati sopra vanno ad aggiungersi anche i quarti ottenuti agli Us Open e il terzo turno a Parigi, che dimostrano che il marchigiano si adatta a qualsiasi tipo di superficie, caratteristica che lo contraddistingue da molti suoi connazionali, dediti solo all’amata terra rossa. Una crescita davvero esponenziale per l’enfant prodige del tennis azzurro quella avuta in questa stagione, che lo ha portato in pochissimo tempo a raggiungere anche la sua prima finale in un torneo future, qualche giorno fa nel torneo di Curicò in Cile, sconfitto solamente dal padrone di casa Rivera-Arranguiz. Tale risultato lo ha fatto balzare al numero 609 della classifica mondiale.

Il passato alla Nick Bollettieri Accademy si riflette molto nel gioco di Gianluigi: buon servizio e ottimo gioco da fondo campo, soprattutto con il dritto con cui ottiene la maggior parte dei suoi punti. Soprattutto sulla tenuta fisica si sono fatti grandi miglioramenti e non sono assolutamente un caso le numerose vittorie ottenute in rimonta o dopo lunghe maratone, proprio come al Bonfiglio. L’unico difetto è il poco utilizzo del gioco a rete, ma con il tecnico Eduardo Medica si sta cercando di mettere a posto anche questo particolare.

Le credenziali per diventare un campione ci sono tutte e forse dopo tanti anni l’Italia ha trovato il suo Messia, che porterà la racchetta azzurra ai vertici del tennis mondiale.

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

foto fonte fit

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