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Italia-Spagna, azzurri per cambiare la storia (e cancellare un incubo)

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Sono il nostro incubo, ammettiamolo. Negli ultimi 8 anni, quando li abbiamo incrociati, abbiamo sempre perso, per di più in appuntamenti importanti. La Spagna rappresenta per l’Italia del calcio a 5 ciò che è la kryptonite per Superman.

Partiamo dalle ultime due rassegne iridate. Nel 2004, a Taipei, gli azzurri sconfissero la Spagna per 3-2 nel corso della seconda fase, prima di ritrovarsela in finale. Era un’Italia formidabile, quella dei vari Bertoni, Foglia, Angelini, Pellegrini e Bacaro. Eppure gli iberici si imposero per 2-1, con una delle due reti che furono siglate da quel Kike che domani rappresenterà ancora una volta uno spauracchio da esorcizzare.
Il ricordo più amaro, tuttavia, risale al 2008, semifinale dei Mondiali in Brasile. La selezione tricolore va in svantaggio per due volte, ma recupera prima con Foglia e poi con Grana. E’ una partita dalle mille emozioni, con gli azzurri che sbagliano l’impossibile ed il nostro portiere Feller che si rende artefice di alcuni interventi prodigiosi. Il gol decisivo della Spagna arriva all’ultimo secondo dei supplementari grazie ad un autorete di Foglia, ma per molti il tempo era abbondantemente scaduto. Il match fu interrotto per diversi minuti per consentire agli arbitri di valutare la situazione, ma alla fine la rete fu convalidata. Il mistero, tuttavia, non fu mai completamente risolto e l’Italia si sentì scippata.

Le cose non sono andate meglio agli Europei. Dopo il successo italiano nell’ormai lontana edizione di Caserta 2003, la Spagna si è aggiudicata i quattro titoli successivi. Senza storia fu la finale del 2007, con la nazionale del Bel Paese che, sotto per 3-0, accorciò le distanze nel finale addirittura grazie a Feller con un tiro dalla distanza. L’ultimo precedente, infine, è freschissimo: semifinali Europei 2010. Neanche a dirlo, Spagna-Italia 1-0, rete di Aicardo.

In questa rassegna iridata la Spagna non ha brillato come al solito, eppure, nella prima vera occasione davvero importante, ha eliminato l’attrezzatissima Russia. Si tratta di una squadra esperta e abituata a vincere, con alcuni veterani come Kike, Alvaro ed Alemao in grado di fare la differenza in qualsiasi momento. La compagine iberica non ha messo in risalto sin qui un bomber puro: i migliori marcatori, infatti, sono Fernandao  e Lozano con quattro reti. Questo fattore è compensato da una chimica di squadra che permette alle Furie Rosse di poter andare a segno in qualsiasi momento con tutti i suoi elementi, grazie ad un gioco rodato da anni e fatto di continui movimenti e cambi di ritmo.

Insomma, se l’Italia vorrà realmente cullare fino in fondo il suo sogno mondiale, dovrà liberarsi una volta per tutte dello spettro spagnolo. Sarà fondamentale scendere in campo con la testa libera e senza l’assillo dei precedenti. Cruciale si rivelerà anche la tenuta difensiva: le amnesie avute contro il Portogallo questa volta potrebbero costare l’eliminazione. L’Italia, a differenza dei match disputati sin qui, potrebbe limitarsi a contenere gli avversari e provare a pungere con rapide ripartenze. Fondamentale sarà il compito del pivot Rodolfo Fortino, già decisivo con i lusitani, il quale dovrà cercare di difendere la palla e smistarla per gli incursori. Ci si aspetta molto da Saad Assis (nostro miglior realizzatore con 7 marcature) e da Gabriel Lima, mentre Humberto Honorio potrebbe regalare il lampo di genio giusto per decidere l’incontro. Servirà una delle migliori nazionali di sempre per battere una corazzata come la Spagna. Eppure, in passato, anche la Invicibile Armada fu affondata. L’Italia deve crederci. Fino alla fine.

 

federico.militello@olimpiazzurra.com

Foto: Divisione Calcio a 5

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