Atletica

New York: Sandy si porta via anche la maratona

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Niente da fare. La telenovela finisce qui. Il sindaco Michael Bloomberg annulla la maratona di New York, la 42.195km per eccellenza, quella della tradizione, quella che richiama appassionati da tutto il Mondo (quest’anno erano previsti circa 50000 iscritti). Dopo aver annunciato che si sarebbe svolta regolarmente, ieri il definitivo dietrofront: dopo alcune critiche bipartisan, il primo cittadino della Grande Mela è stato costretto a cancellare l’appuntamento podistico in programma per domenica 4 novembre a causa dei disastri provocati dalla supertempesta Sandy che è passata in città un paio di giorni fa e che ha provocato notevoli danni, strade allegate, sfollati e una quarantina di morti. Queste le sue parole: «Non vorremmo che una nube rimanesse sospesa sulla corsa o sui suoi partecipanti, così abbiamo deciso per la cancellazione. Non possiamo consentire che le controversie sopra un evento sportivo, per quanto importante, distraggano l’attenzione da tutto il lavoro critico che viene svolto per riprenderci dalla tempesta e dalla tragedia».

 

Proprio ventiquattro ore fa aveva detto che la maratona non avrebbe richiesto lo spostamento di risorse e che era l’occasione per recuperare in poco tempo. «La maratona incarna lo spirito della città di New York, la sua vitalità, la sua tenacia. E la determinazione dei newyorchesi». Ma tutto questo, evidentemente, non basta al confronto con la realtà dei fatti.

La corsa, nata nel 1970, si è sempre svolta. Anche nel 2001, dopo l’attacco alle Torri Gemelle. Fino allo scorso anno la stima dell’indotto portato dalla gara era di circa 340 milioni di dollari. La maratona era stata ribattezzata «Race to Recover», la corsa per guarire. Gli organizzatori erano pronti a donare 1 milione di dollari, e gli sponsor 1.5. Non è escluso che comunque queste cifre arrivino a destinazione. Speriamo.

Dal punto di vista sportivo, per l’Italia si presentava al via la grande Valeria Straneo che, ottenuto un insperato e stupendo ottavo posto ai Giochi Olimpici, sperava di coronare una carriera iniziata sfortunatamente troppo tardi con il sogno di ogni maratoneta: New York e il suo magico arrivo a Central Park.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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