Oltre Cinquecerchi
Una straordinaria Italrugby ad un passo dal sogno
L’impresa era possibile e gli uomini di Brunel l’hanno accarezzata per tutto il secondo tempo. L’Italia conclude il suo novembre di fuoco con una sconfitta per mano dell’Australia, ma il 19-22 finale dell’Artemio Franchi non rende giustizia alla strepitosa prova degli azzurri. Una nazionale, come spesso accade, double face, indisciplinata e a tratti preoccupante nel primo tempo, rocciosa, potente e dominatrice nella ripresa. Un dominio che poteva – e doveva – fruttare forse qualcosa di più, anche perché l’Australia ha palesato i propri limiti difensivi e mentali.
Al pronti via un botta e risposta al piede tra Orquera e Barnes, a muovere subito il punteggio. Un’Italia che però non replica il brillante inizio di partita di sabato scorso, tutt’altro; si soffre terribilmente, l’Australia staziona nella metà campo senza quasi mai abbandonarla e costringe nuovamente al fallo la difesa italiana. Barnes fa capire di essere in giornata e centra di nuovo i palli. Nulla in attacco la formazione di Brunel e distratta e indisciplinata in difesa: conseguenza naturale è la prima meta Aussie, che arriva al 20′ con la giovane ala Cummins, ben servito da Beale abile a sfruttare una superiorità sull’esterno. Manco a dirlo, Barnes segna i 2 punti addizionali e i canguri volano sul 3-13.
Italia completamente in bambola, incapace di reagire. I Wallabies navigano nell’oro e approfittano degli errori e del momento di sbandamento della squadra di casa. Barnes realizza ulteriori 3 punti e lascia i due penalty successivi a Beale, che segna il 19esimo e il 22esimo punto Australia. Oltre al danno anche la beffa per l’Italia, sotto forma del giallo inflitto a Barbieri.
Ultimi 10′: qualcosa si accende nella testa degli azzurri, che all’improvviso mettono in campo tutta l’aggressività e la grinta possibile. Orquera regala tre punti preziosi per il morale, chiudendo il primo tempo sul 6-22.
La reazione della squadra italiana trova continuità anche nel secondo tempo, con la meta di Barbieri dopo appena 1′. Il flanker del Benetton è bravo a raccogliere un pallone vagante regalato dalla difesa avversaria e a marcare 5 punti pesanti nell’economia della partita. Orquera converte per il 13-22. L’Italia adesso è viva così come il Franchi, sempre più caloroso col passare dei minuti. Gli azzurri mettono alle strette gli ospiti, obbligati fino alla fine sulla difensiva. Su un’azione sui 5 metri australiani la fisicità azzurra è prorompente, tanto da guadagnarsi un penalty, concretizzato dal nostro numero 10, che si ripete 5′ più tardi con un altro fondamentale piazzato. Al 53′ l’Italia è solo a -3, ma ormai domina in lungo e in largo, principalmente grazie all’apertura delle Zebre, vero leader nel secondo tempo di una squadra disciplinata e cattiva.
L’intensità è alle stelle e i canguri patiscono la determinazione e la voglia di vincere degli azzurri, vicini alla meta con capitan Parisse. Le imprecisioni azzurre in attacco però sono molteplici e vincere tutti i punti di incontro serve a ben poco. Gli ultimi 5′ del match arrivano rapidamente per la squadra di Brunel, che ha l’ultima chance con un calcio dalla lunga distanza – ma centrale – con Orquera, al minuto 78. Il Franchi è in religioso silenzio, ma il mediano azzurro non centra i pali, per quello che sarebbe stato un pareggio fin troppo risicato per l’Italia. Non c’è l’assalto finale, anzi, Ashley-Cooper va anche vicino ad una meta assolutamente immeritata per i Wallabies, che confermano il momento di grande difficoltà. Finisce 19-22, un risultato che, come settimana scorsa, infonde a giocatori e staff tecnico sentimenti contrastanti, perché è giusto sottolineare la straordinaria prestazione offerta contro la terza forza al mondo, ma mai come questa volta si poteva aspirare a qualcosa di più.
Foto: outdoorblog.it
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Federico Militello
25 Novembre 2012 at 20:02
Non siamo ancora al top, questo è vero, ma finalmente ci stiamo avvicinando. Io un’Italia giocare alla pari con Nuova Zelanda e Australia non l’avevo mai vista. Commettiamo quegli errori tipici di chi non è abituato a vincere, ma il trend può cambiare velocemente.
Brunel ha dato una mentalità finalmente offensiva, con tanto gioco alla mano.
Il prossimo Sei Nazioni sarà un banco di prova importantissimo.
franky
24 Novembre 2012 at 19:07
altra occasione persa, una delle più grandi, brutto primo tempo grande secondo tempo ma ancora troppi errori; essendo noi inferiori alle altre squadre (e nel rugby è difficilissimo sovvertire gerarchie) non possiamo permetterci di sbagliare più di tanto
secondo me siamo ancora molto lontano dalla vetta mondiale e europea, brunel penso sia sulla strada giusta ma il movimento non è al livello al momento per diventare una potenza (l’under 20 ad esempio retrocede un anno si un anno no ai mondiali); battiamo la scozia ogni tanto e nulla più contro le squadre più forti di noi (tranne vittoria storica contro la francia) quando batteremo con continuità le squadre più forti allora potremo entrare nel top di questo sport ma è ancora presto per dirlo, le buone prestazioni sono utili però servono le vittorie e nel rugby vince chi è più forte il 90 % delle volte
detto questo, è sempre un piacere vedere la nazionale di rugby ancor di più quando fanno grandi partite come quella di oggi, ci si emoziona sempre