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Pallavolo
Volley, in A1 saltano due panchine. Si apre un caso?
Una brutta novità nella serie A1 femminile di pallavolo. Due panchine saltate nel giro di quarantotto ore. Non succede frequentemente (per fortuna) di vedere cambiare allenatore con tante facilità nel mondo del volley, figuriamoci due in così poco tempo.
Sostituire dopo sei giornate vuol dire rimangiarsi le decisioni prese in estate. Spesso, tra l’altro, i coach hanno poche colpe sui risultati arrivati dal campo. È forse demerito loro se le campagne acquisti sono state davvero scarse? Sono forse loro a ricevere, alzare e schiacciare? Gestiranno sì gli allenamenti, sceglieranno il sestetto da mandare in pasto alle avversarie, ma non hanno di certo poteri magici e milioni di euro (qui stiamo esagerando, visto il brutto momento) in tasca. In fondo siamo sempre alla solita storia: chi guida una squadra viene dimenticato se vince, ma è il primo contro cui si punta il dito se tutto va male.
È quanto successo a Ettore Guidetti e Alessio Simone. Robur Tiboni Urbino il primo, Idea Volley 2002 Bologna il secondo. Semplicemente penultima e ultima in classifica. 4 punti e 1 punto rispettivamente.
Le marchigiane sono state letteralmente imbarazzanti in questo avvio di stagione in cui sono arrivate solo due vittorie: una in campionato e una in Champions. La Coppa non è stata minimamente onorata e sono arrivate batoste altisonanti: come far pensare alla FIVB che la wild card messa a disposizione sia stata gettata al vento. La competizione nazionale le ha viste soccombere praticamente in tutte le occasioni, salvo la sporadica vittoria su Giaveno e il tie break perso contro la sorprendente Bergamo. Si salvano solo Van Hecke e Petrauskaite, per il resto manca parecchio materiale.
Ora si è scelto di scuotere l’ambiente ingaggiando una vecchia volpe: Donato Radogna. Il 65enne è uno dei pochi privilegiati ad essere riuscito a vincere lo scudetto a capo della squadra della propria città. La stagione ’78-’79 fu quella buona per il 2000Uno Bari, il penultimo prima che iniziasse la leggenda della Teodora Ravenna e dei suoi undici tricolori consecutivi. Nella scorsa stagione era riuscito a salvare il Cariparma Parma e vedremo se il suo insediamento darà una sterzate alle sue ragazze. Il presidente Giancarlo Sacchi se lo augura, anche perché altrimenti la figuraccia la farebbe lui…
Le emiliane hanno cercato di onorare la massima serie nel loro ruolo di matricola, ma il roster non si è rivelato all’altezza. Non è bastata una super Federica Stufi ad alzare il livello complessivo e non sono rimaste al palo solo perché all’esordio sono riuscite a trascinare al tie break una Villa Cortese ancora rigida e poco amalgamata. Ci chiediamo, ovviamente, dove inizino i demeriti di Simone e dove finiscono quelli delle giocatrici (e/o di patron Camorani)…
A sostituirlo, però, è arrivato una grande promessa: Alessandro Beltrami. Avrà solo trentun anni ma ha una grossissima esperienza: nella scorsa stagione guidava Chieri (guarda caso proprio coloro che hanno sbarrato la strada a Bologna nell’ultima uscita) e l’ha portata a una tranquilla salvezza (dopo essere stato l’artefice della promozione). Soprattutto, però, il piemontese ricopre da ben sei anni il ruolo di assistent nella nazionale tedesca di Giovanni Guidetti (argento agli Europei 2011) e ha pure vinto (da vice) una Cev Cup a Novara. Per concludere il curriculum, il ruolo di direttore tecnico delle giovanile dello Schweriner, grande team della Bundesliga tedesca e capace di battere nell’ultimo turno di Champions, guarda caso, proprio Urbino…