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Coppe europee: top&flop della 3^ giornata

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TOP

Benetton Treviso

Luke McLean: l’estremo italo-australiano rappresenta la nota più lieta del match di Welford Road. Lui, spesso svagato e sconclusionato, questa volta fa ricredere tutti i suoi critici più accaniti con un’ottima prestazione: un pericolo costante per la difesa dei Tigers, che nel secondo tempo fanno fatica a contenere le sue sgroppate.

Dean Budd: era il grosso punto interrogativo della viglia, congiuntamente ad Ambrosini. E il neozelandese fa la voce grossa, mandando chiari messaggi a Smith sulla sua affidabilità. E’ lui a dare la scossa al Benetton con la meta del primo tempo. Qualche lieve sbavatura, ma è pur sempre una riserva.

Edoardo Gori: i pretendenti per entrare nei Top sono tanti, da Cittadini a Di Bernardo, passando per Minto, Favaro e Loamanu. Ugo, però, sembra avere decisamente qualcosa in più. Praticamente perfetto in ogni fase di gioco e i suoi break mandano letteralmente in cortocircuito la difesa dei padroni di casa. Marcherebbe anche una meta limpida, ma l’arbitro Clancy non era di questo avviso.

Zebre

Tito Tebaldi: l’unico ad elevarsi nella mediocrità generale. Astuto nell’intercettare l’ovale che porterà, poi, alla meta di Sarto.

Cavalieri Prato

Dopo la sconfitta di misura contro i London Welsh, per la franchigia toscana arriva un’altra battuta d’arresto onorevole contro il fortissimo Stade Français. Una partita equilibrata per quasi un’ora di gioco, con la formazione di Filippo Prati straordinaria nel tenere testa ai parigini, la cui superiorità viene fuori soltanto nel finale.

FLOP

Benetton Treviso

Tommaso Benvenuti: il trequarti veneto sta andando incontro ad una preoccupante involuzione. Dov’è finito il talento tanto ammirato negli ultimi due anni? Anche in quel di Leicester, Tommy è spento, il suo apporto è quasi nullo nelle due fasi. A 22 anni, di tempo per riprendersi ce n’è in abbondanza, ma la concorrenza per un posto da titolare comincia a farsi aspra.

La prima linea 2: Smith decide di dare fiducia alla prima linea di riserva, con Rouyet, Sbaraglini e Roux, ma la scelta si rivela un invito a nozze per i padroni di casa. Castrogiovanni e il pack inglese dominano in mischia, un dominio culminato con una desolante meta di punizione. Il gap con Rizzo, Ghiraldini e Cittadini è ancora troppo ampio e, nella ripresa, i titolari lo evidenziano ulteriormente.

Zebre

Mauro Bergamasco e Nicola Cattina: i flanker insomma, gli addetti a rallentare l’uscita dell’ovale dai raggruppamenti o, se possibile, a rubarlo. In mischia, poi, devono tenere compatto il pack. Ebbene, i due bianconeri ci mettono tutta la generosità possibile nel loro lavoro, peccato che troppo spesso cadano nella consueta indisciplina, che porta sovente a falli contro la difesa.

La mischia: abbiamo già detto dei flanker, ma il resto degli ‘avanti’ zebrati non ha di certo vissuto dei bei momenti nella partita di sabato. Due mete di punizione subite, un perfetto riassunto delle gravi difficoltà a cui è andato incontro il pack bianconero.

Rovigo

169 punti subiti tra Worcester e Perpignan, contro i 175 subiti dal Bizkaia Gernika, formazione basca giunta al 5° posto nella Division de Honor 2011/12. Una franchigia entrata in Challenge Cup per le difficoltà finanziarie delle prime quattro squadre classificate, ergo un’occasione da prendere al volo per i veneti, per strappare la prima vittoria in Europa. Risultato finale? Un clamoroso 13-3 per gli iberici e una sconfitta che fa malissimo a tutto il movimento italiano. Se perdere contro i rumeni (Calvisano) sembrava già un delitto, una sconfitta contro degli spagnoli deve far riflettere in maniera seria i vertici della Federazione. A cosa servono i progressi della nazionale, quando in giro per l’Europa si rimediano tali debacle?

Foto: ercrugby.com

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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