Sci Alpino
Editoriale: l’Italia sogna con lo sci alpino
Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un avvio di stagione così da parte dello sci alpino italiano. Due vittorie e tre podi complessivi nel settore maschile, ma, soprattutto, la consapevolezza di aver tagliato solo il nastro di un lungo ciclo. E’ presto per parlare di valanghe o slavine, di nuovi Tomba e Thoeni. Eppure questa è un’Italia che può fare strada, perché coniuga la spensieratezza e l’incoscienza dei giovani con l’esperienza e la riflessività dei veterani. E’ un’Italia che ha saputo riaffidarsi ad un tecnico tra i più competenti al mondo come Ghidoni. Ed è soprattutto un’Italia che non si accontenta, ma getta sin da ora uno sguardo al futuro coltivando i campioni del domani grazie al progetto “FuturFisi” che sta fornendo già i suoi primi frutti.
Dopo un anno di affanni ed incertezze, il settore della velocità ha voltato nettamente pagina, a tal punto che, con due vittorie in due giorni (non succedeva dal 1995, quando si imposero in due giorni consecutivi Peter Runggaldier e Kristian Ghedina) e quattro piazzamenti tra i primi 5, la selezione tricolore in questo momento può essere considerata la migliore al mondo per qualità e quantità. Innerhofer è il campione affermato tornato al successo dopo i soliti problemi alla schiena; Heel un talento ritrovato; Fill sul punto di realizzare il botto; Paris sempre più in alto giorno dopo giorno; Marsaglia potenziale fuoriclasse del superG; Klotz dotato di una completezza tecnica impressionante e destinato a breve a compiere il definitivo salto di qualità. Insomma, sei atleti, molti dei quali molto giovani, che formano una vera e propria corazzata che ha soppiantato una Svizzera ormai alla deriva ed un’Austria che fatica più del dovuto con il ricambio generazionale (anche se dalla Coppa Europa ha ricevuto segnali incoraggianti). Domani sarà la volta del gigante e non è da escludere un terzo “hurrà”, magari con Max Blardone. Senza dimenticare gli slalomisti, altro settore nel quale è lecito cullare elevate ambizioni.
In attesa del riscatto delle ragazze, l’Italia occupa la seconda piazza provvisoria nella classifica per nazioni alle spalle dell’Austria. Forse è presto per parlare di nuove valanghe o slavine, ma certamente nulla vieta di sognare.
federico.militello@olimpiazzurra.com