Gigante Are, ritorno alla Viktoria

Non poteva stare lontana dal primo gradino del podio ancora per molto: Viktoria Rebensburg è, ormai da qualche stagione, una delle migliori gigantiste al mondo, e prima o poi sarebbe tornata a graffiare. La ventitreenne bavarese fa suo il gigante di Are grazie ad una prima manche semplicemente perfetta, chiusa con oltre 1” di margine sulle rivali, un distacco talmente grande da poterle permettere un grave errore a metà della seconda discesa: la sua sciata morbida e leggera è adattissima al tipo di neve scandinava.
La campionessa olimpica della specialità coglie il nono successo in Coppa del Mondo-mancava dalle finali di Schladming-col tempo di 2:28.94, 62/100 meglio di Anna Fenninger che fa retrocedere al terzo posto Tina Maze, staccata di 91/100; fuori dal podio Tessa Worley, la sempre più sorprendente Frida Hansdotter e Maria Riesch.
In casa Italia c’è un solo sorriso, quello di una Elena Curtoni che coglie un piazzamento importante, sfruttando al meglio il ripido iniziale e difendendosi con le unghie e con i denti sul lungo piano centrale, soprattutto nella seconda manche dove scala dalla ventottesima alla diciottesima posizione, il suo secondo miglior risultato nella specialità. Sua sorella Irene invece, già con un errore nella prima manche che le era valso la diciassettesima posizione, esce dopo poche porte nella seconda, ancora sul muro; sorte simile per Manuela Moelgg, quattordicesima a metà gara, che tocca con lo scarpone sulla neve e finisce lì la propria corsa.
Anche il resto della squadra azzurra non è certo nella giornata migliore: Denise Karbon chiude trentaduesima a quattro secondi e mezzo, Lisa Agerer addirittura oltre i cinque secondi, Nadia Fanchini e Chiara Costazza non terminano la prova. In hac lacrimarum valle, sperando con tutto il cuore che lo slalom di domani ci riservi qualche insperata sorpresa.

foto tratta da 3wiresports.com

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com