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Ginnastica 2000, Marco Della Ragione e i suoi coach
Nel nostro viaggio attraverso le società italiane abbiamo voluto intervistare Marco Della Ragione, giovane promessa della Società Ginnastica Campania 2000, e i suoi allenatori Marco Castaldo e Salvatore Galasso.
Ecco quella al piccolo campioncino.
Nome, cognome luogo e data di nascita
“Marco Della Ragione, nato a Pozzuoli (Napoli) il 26 dicembre 1998”.
Gare importanti a cui hai partecipato e migliori piazzamenti.
“Campionato di Categoria Regionale (terzo classificato), Interregionale (bronzo) e Campionato Nazionale”.
Come e perché hai iniziato a praticare la ginnastica artistica?
“Tutto è iniziato grazie a mio fratello Francesco. Quando lui frequentava le scuole medie c’erano i giochi sportivi pomeridiani, e lui scelse questo sport. Un giorno non avevo niente da fare, e andai con mia madre a vedere un suo allenamento a Monterusciello. Guardandolo decisi di provarci anche io: i miei genitori mi hanno sempre raccontato che da piccolo già facevo le capriole sul letto, e che non stavo mai fermo. Dopo due anni di “gioco” ho iniziato a fare la vera Ginnastica a Fuorigrotta, presso la Società Ginnastica Campania 2000”.
Attrezzi preferiti e movimenti che ti riescono meglio.
“I miei attrezzi preferiti sono il Corpo Libero e il Volteggio. Al volteggio eseguo un buon Yurchenko, al corpo libero invece riesco in quasi tutto, ma soprattutto avvitamenti avanti, indietro e doppi”.
Il tuo tallone d’Achille?
“Senza dubbio: il cavallo con maniglie”.
C’è qualche elemento che non riesci a fare e speri di fare?
“Voglio imparare lo Tsukahara al corpo libero (doppio raccolto dietro con un avvitamento) e a breve inizierò a lavorarci su. Sognando un Tkathcev alla sbarra”.
Quali sono i tuoi sogni e i tuoi obiettivi?
“Arrivare in Serie A, anche facendo parte di una squadra. Il sogno è quello di ogni ginnasta: l’Olimpiade”.
Quali sono i tuoi idoli?
“Koei Uchimura perché è il ginnasta perfetto, impeccabile in ogni movimento. E ammiro tantissimo Igor Cassina: che emozione stare accanto a lui nell’ultima gara che ha fatto”.
Se ti offrissero di venire al Nord per allenarti cosa faresti?
“La differenza non è Nord e Sud, ma dipende da tante altre caratteristiche, tipo la palestra, le attrezzature, gli allenatori. Soprattutto la volontà e il sacrificio!”.
Secondo te perché in Italia c’è una certa difficoltà culturale a portare un ragazzo a fare Ginnastica?
“La Ginnastica è un bellissimo sport sia per chi lo pratica che per chi lo guarda. Differentemente dal calcio, che tutte le domeniche offre una partita, la ginnastica è vista molto meno, è troppo poco conosciuta”.
Quali sono secondo te le differenze tra la crescita sportiva di una ginnasta femmina e di un ginnasta uomo?
“Un ginnasta ha una carriera più lunga rispetto ad una ginnasta! Le ragazze sono costrette a bruciare le tappe, credo sia un fatto naturale. Una ragazza raggiunge la migliore forma fisica tra i 16 e i 20 anni; per noi ragazzi non è così, abbiamo più tempo. Però abbiamo anche due attrezzi in più!”.
Quali sono i tuoi ritmi di allenamento, ti comporta qualche sacrificio o è un piacere?
“Sto in palestra tutti i pomeriggi non meno di 3 ore e mezza. Ci vado sempre con piacere. Il sacrificio più grande lo fa mio padre, che fa i salti mortali a modo suo per farmi fare ginnastica a un certo livello. La palestra non è molto vicina a dove abito, ed è davvero difficile organizzare tutto in base ai miei allenamenti”.
Quanto incide lo sport nella tua vita privata?
“Lo sport per me è fondamentale: mi sono trovato in questo ambiente, e ho deciso di intraprendere la via dell’agonismo. Ormai la ginnastica è ormai uno stile di vita, ma comunque credo che lo sport in generale debba essere praticato da tutti, e non per forza a livello agonistico”.
Vista la curiosità dei fan, la domanda sul perché ti sei lasciato con Sara Ricciardi devo fartela.
“Io e Sara ci siamo lasciati a causa della lontananza, ma nonostante ciò ci sentiamo quasi tutti i giorni”.
E Martina Del Giudice, admin di diverse fan page su Internet nonché ragazza che si allena nella tua stessa società?
“Beh, è la mia migliore amica; C’è sempre quando ne ho bisogno, sa riconoscere il mio stato d’umore anche quando non sa se è successo qualcosa in particolare. Ci vediamo in palestra quasi tutti i giorni, ci alleniamo, ci divertiamo e quasi sempre a fine allenamento ci facciamo lunghe chiacchierate prima di tornare a casa”.
Ed ecco quella ai suoi coach.
Nomi, cognomi, età.
“Marco Castaldo, 22 anni”.
“Salvatore Galasso, quasi 47 anni”.
Cosa vi ha portato a volere diventare istruttori?
MC: “Sono cresciuto in palestra. Quando nacqui i miei genitori gestivano una piccola palestra vicino casa, già lì l’attività principale era la ginnastica artistica, sport che ho iniziato a praticare molto presto (tra i 2 e i 3 anni). Quando poi lasciai l’attività mi distaccai un po’ per tornare poi in veste di istruttore. La ginnastica è ciò che non è mai mancato nella mia vita: quando non si riesce ad ottenere determinati risultati come ginnasta, l’unico altro modo per rimediare è cercare di conquistarli da istruttore”.
SG: “Una predisposizione innata per l’insegnamento rivolto al mondo infantile abbinata ad una grande comunicazione”.
In precedenza avete tentato anche la carriera da ginnasti?
MC: “Ovviamente si, ma l’abbandono è stato tanto precoce quanto l’inizio. Mio padre era il mio allenatore e a livello agonistico è una situazione pesante da sostenere”.
SG: “Ho iniziato a fare ginnastica artistica a 7 anni sono stato campione regionale varie volte e 13esimo ai campionati nazionali”.
Che corsi avete dovuto seguire e a che livello siete?
MC: “Si sostengono dei corsi federali della FGI seguiti da un esame finale. Si diventa prima istruttori di primo livello, poi di secondo e poi si diventa istruttori nazionali. Io a breve inizierò i master per diventare istruttore nazionale”.
SG: “Sono istruttore federale nazionale già da un bel po’ di tempo”.
Da quali coach andreste per migliorare il vostro livello?
MC: “Sicuramente da Andrea Sacchi e da Sergei Udalov. Per rimanere nella mia regione, Angelo Radmilovic”.
SG: “Per migliorarmi come tecnico vado spesso da Angelo Radmilovic, ma ammiro anche Giovanni Innocenti”.
Secondo voi come sta lavorando la Federazione per “addestrare” i tecnici?
SG: “La federazione dovrebbe organizzare più stage formativi durante l’anno e i tecnici quelli importanti dovrebbero fare più visite alle società dando programmi trimestrali”.
Quali sono i vostri metodi di insegnamento?
MC: “Un metodo di insegnamento è pieno di troppi dettagli per descriverlo. Sicuramente è inevitabile tanta disciplina e severità per ottenere certi risultati. È necessario essere esigenti, ma pazienti: è importante creare un certo legame di “amicizia” tra ginnasta e istruttore”.
SG: “Bastone e carota: per me i ginnasti devono sempre venire in palestra con il sorriso sul volto però senza esagerare”.
Ci spieghereste le diversità di allenare che ci sono tra un attrezzo e l’altro?
MC: “Ogni attrezzo ha caratteristiche e dinamiche diverse, ovviamente alla base ci deve sempre essere una impeccabile preparazione fisica generale. Le grandi difficoltà si riscontrano poi nell’applicare una preparazione fisica specifica per ogni attrezzo e nel far capire al ginnasta come interpretare al meglio la giusta tecnica per eseguire un determinato elemento”.
Su quale ragazzo della vostra palestra scommettereste di più?
MC: “Non è una domanda semplice. È raro trovare il talento sul quale scommettere. Attualmente Marco Della Ragione è il giovane che ha più possibilità di prendersi belle soddisfazioni. Un altro ginnasta più piccolo (10 anni) dalle buone prospettive è Giuliano Perrella, attuale campione regionale prima fascia della categoria allievi, qualificatosi quest’anno al campionato nazionale. Poi ci sono gli specialisti Francesco (fratello di Marco) che può giocarsi il titolo junior nazionale al volteggio e poi Eduardo Martano già due volte campione nazionale junior agli anelli che quest’anno si giocherà lo stesso titolo, però nella categoria senior”.
SG: “I miei ragazzi sono tutti potenziali campioncini, ma Martano e Marco Della Ragione fanno la differenza”.
Cosa vi promettete per il prossimo futuro?
MC: “Puntiamo al podio di Marco nei campionati interregionali di categoria (risultato ottenuto questo weekend, ndr) e a un buon piazzamento in ambito nazionale.. Alle vittorie nazionali degli specialisti sopra citati e ad un continuo percorso di crescita di Giuliano con un buon piazzamento nazionale”.
SG: “Per il mio futuro mi prometto di mantenere questa carica energetica che trasmetto ai ragazzi per fare lo sport più bello del mondo!”.
stefano.villa@olimpiazzurra.com