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Oltre Cinquecerchi
Mondiali 2015, le avversarie dell’Italrugby
Partiamo da quel che sembra un dato di fatto: qualunque fosse stato l’abbinamento, l’urna di Londra non avrebbe aiutato l’Italia. Certo, le speranze di tutti erano riposte in Samoa, ma è bene ricordare che all’appuntamento mondiale mancano ancora tre anni, un periodo sufficiente per crescere ulteriormente e per arrivare maggiormente pronti alle sfide contro Francia ed Irlanda. La 4a e la 6a del ranking mondiale, due corazzate dal tasso tecnico elevatissimo, irraggiungibili per la Banda Brunel al momento. Ciò non toglie che nel 2015, con tre Sei Nazioni in più sulle spalle e la crescita di molti dei nostri azzurri, lo stato attuale delle cose potrebbe mutare.
Una previsione, però, circoscritta solo all’ambito della sfida alla nazionale irlandese, che in Inghilterra potrebbe presentarsi senza pilastri come Ronan O’Gara (ormai riserva, ma comunque uomo-spogliatoio) e Peter O’Connell. ma che sicuramente si presenterà senza la punta di diamante dell’intero movimento: Brian O’Driscoll. Il fenomenale trequarti/centro del Leinster, infatti, ha praticamente annunciato la data del suo ritiro, che coinciderà con la fine della stagione 2013/14. Verdi, quindi, alle prese con un ricambio generazionale importante, che vede nei trequarti Simon Zebo e Craig Gilroy forse gli elementi di maggior talento, oltre all’interessante Conor Murray come mediano di mischia. Proprio in mediana gioca la vera e propria guida di questa squadra, di oggi ma anche – e soprattutto – della rassegna iridata, Jonathan Sexton. Un n°10 stellare, che tra tre anni potrebbe diventare il più forte d’Europa nel suo ruolo. Lui e Tommy Bowe all’ala rappresentano le certezze più assolute dell’Irlanda che affronterà l’Italia in Inghilterra, forse nel match decisivo per il passaggio ai quarti, (quasi) come quattro anni fa.
Diverso il discorso quando si parla dei galletti, perché i Bleus saranno nettamente superiori anche nell’autunno del 2015. Anche se il rugby champagne non sembra più essere una costante del loro gioco, i francesi sono terribilmente concreti e i test match di novembre hanno confermato come la vera anti-All Blacks sia proprio la nazionale transalpina. Anche qui, la stella polare della squadra è rappresentata dal mediano d’apertura, nel nome di Frederic Michalak, coadiuvato nel trascinare la Francia da un Louis Picamoles oramai imprescindibile. Senza contare i giovani che da qui al Mondiale potranno maturare definitivamente, quali Brice Dulin e Yohann Maestri.
Infine, la nazionale americana (Canada o Usa) e la nazionale europea (Romania, Portogallo o Georgia) che completeranno il girone D da qui al 2014 non dovrebbero rappresentare ostacoli impegnativi.
Foto: sportlive.it
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com