Seguici su

Pattinaggio Artistico

Carolina Kostner, un 2012 mondiale

Pubblicato

il

Prima le gioie, poi il dolore. Il 2012 di Carolina Kostner si divide nettamente in due. Pura esaltazione fino a luglio, delusione e sofferenza dopo. Perché forse era scritto che proprio nell’anno in cui la pattinatrice altoatesina si innalzava tra gli astri più splendenti dello sport mondiale, un’altra stella, quella del fidanzato marciatore Alex Schwazer, cadesse e si eclissasse per sempre, nel peggiore di modi possibili.

Ma prima che gli esami antidoping scovassero l’Epo nelle vene di Alex, Carolina aveva vissuto il periodo migliore della sua carriera. Il fiore più bello del pattinaggio artistico su ghiaccio era finalmente sbocciato. Il primo titolo mondiale, raggiunto all’età di 25 anni, aveva definitivamente consacrato un’atleta che da tempo, e da molti, era ritenuta la migliore al mondo nel suo sport. Classe purissima, eleganza e potenza, una farfalla sul ghiaccio, ineguagliabile per grazia e charme.

Le mancava quell’oro, adesso non le manca più. E nel bagaglio ha infilato un bel po’ di autostima e fiducia nei propri mezzi, proprio quello che le era mancato fino a quel momento, e che l’aveva frenata nella sua ascesa internazionale. Mondiale, Europeo, Grand Prix, un nuovo strepitoso record personale al limite dei 200 punti. Sembrava veramente l’anno perfetto, l’avvento di una stella cometa attesa fin troppo dai Re Magi del ghiaccio.

Poi la botta, la scoperta che quelle sacche, che Alex teneva nel frigorifero della loro casa tedesca, non erano integratori, ma eirotropoietina comprata in Turchia. Le lacrime del fidanzato in tivù, in una conferenza stampa confessione destinata a lasciare il segno nella storia di un campione almeno quanto l’oro nella 50 chilometri di marcia di Pechino. Poi le illazioni, i sospetti che anche lei, sotto sotto, covasse qualcosa. Quella presenza all’incontro tra Alex e il dottor Ferrari, e un’ombra che sembrava delinearsi su di lei.

Ha risposto Carolina, prima con le parole, poi coi fatti. Ha escluso di aver mai assunto sostanze dopanti, ha ammesso di essere rimasta delusa e scioccata dal fidanzato, ma non l’ha abbandonato: l’unica a non lasciarlo solo nel momento più difficile della sua vita. E questo, in un mondo perfetto, dovrebbe valere più di qualsiasi medaglia d’oro. Poi il ritorno sul ghiaccio, con la nuova stagione, e il recentissimo titolo italiano, l’ennesimo, conquistato battendo nettamente Valentina Marchei. Un chiaro segnale da parte della campionessa, capace di rialzarsi e guardare avanti, puntando dritta verso Sochi.

Il 2013, per lei, sarà l’anno più impegnativo. Perché confermarsi è già difficile in condizioni normali, figurarsi quando la testa e il cuore sono agitati da preoccupazioni e sentimenti contrastanti. Ma è un anno fondamentale, perché restare al vertice significherebbe davvero tanto, e lei, che troppe volte è caduta sul più bello, stavolta vuole restare in piedi, volando sopra il ghiaccio, una spanna sopra le altre.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

 

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità