Sci Alpino

Svindal-Hirscher, sfida per la vittoria

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A poco meno del giro di boa, la sfida per la Coppa del Mondo assoluta di sci alpino sembra ridotta a due: da un lato, il norvegese Aksel Lund Svindal (674 punti), dall’altro, l’austriaco Marcel Hirscher (560). Certo, subito dietro c’è Ted Ligety (537), ma l’americano, dominatore assoluto del gigante, avrebbe bisogno di migliorarsi ulteriormente in slalom e in supergigante per poter effettivamente insidiare gli altri due.

Svindal, come prevedibile, sta marcando la differenza nelle prove veloci: se da un lato il norvegese è stato bravo a sfruttare l’assenza di pericolosi rivali come gli svizzeri Feuz e Cuche (ko il primo, ritirato il secondo) e qualche prestazione deludente di Klaus Kroell, dall’altro ha ritrovato la sicurezza dei tempi migliori soprattutto in discesa, dove in tante stagioni non era mai andato così forte. Il supergigante, invece, è da sempre casa sua: quest’anno i suoi unici rivali in velocità sono i sempre più spettacolari azzurri, ma unendo due discipline al top ad un gigante nel quale comunque si difende più che egregiamente (è quinto nella classifica di specialità) troviamo i suoi 674 punti, una cifra davvero importante per non essere nemmeno a metà stagione. Gennaio sarà il mese delle grandi classiche, su piste che-con l’eccezione di Adelboden-non lo entusiasmano particolarmente: a Wengen e a Kitz non ha mai vinto, ma la grande forma che sta dimostrando in questa stagione potrebbe permettergli di spezzare anche questo tabù e di lanciarsi definitivamente verso la sua terza sfera di cristallo.

Di contro, Marcel Hirscher fa la differenza nelle prove tecniche, con 560 punti ottenuti unicamente tra slalom (240, primo posto) e gigante (320, secondo posto). Quest’anno Hirscher sbaglia persino di meno rispetto alla scorsa stagione, dove aveva inforcato in più di un’occasione (pur senza mai fermarsi, ma venendo squalificato dalla giuria): non ha portato a termine solamente il gigante di Aspen, mentre nei tre slalom sin qui disputati non è mai sceso dal podio. Proprio l’aver disputato appena tre delle nove gare tra i paletti stretti costituisce un vantaggio non indifferente per l’austriaco, che se dovesse mantenere questa straordinaria regolarità tra i rapid gates potrebbe presto colmare il gap con lo scandinavo; saranno poi terreni di sfida interessanti i due city event e le altrettante supercombinate, gare spesso sottovalutate ma che conferiscono punti pesantissimi in ottica classifica generale.

Dunque, la sfida è aperta e il mese di gennaio potrà davvero dirci molto sulla lotta per la sfera di cristallo: certo, qualche atleta potrebbe non spremersi al massimo per risparmiare energie in vista dei Mondiali di Schladming, ma due campioni del genere daranno sicuramente spettacolo in ogni gara.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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