Tennis
Tennis: giovani azzurre in fuga, la storia di Nastassja Burnett
Errani, Vinci, Schiavone, Pennetta un quartetto che difficilmente riusciremo a scordare per ciò che hanno saputo vincere e per i risultati raggiunti negli ultimi anni. La domanda che in molti si pongono è se dietro a queste quattro formidabili tenniste stiano crescendo delle giovani che possano prenderne l’eredità nelle stagioni future. Va detto, per precisione, che Sarita è classe 1987 e quindi ha ancora tantissimi anni di carriera davanti.
La giovane più promettente è senza dubbio Camila Giorgi, di lei si è detto molto e parlato abbastanza (anche Olimpiazzurra in questo articolo) e il prossimo anno deve essere quello della definitiva consacrazione e nel quale l’italo-argentina possa davvero raggiungere quella maturità tennistica, che serve per scalare la classifica e cominciare ad essere tra le giocatrici più forti del mondo.
In un speciale ranking tutto italiano troviamo subito dietro Nastassja Burnett. La ventenne romana è la numero 155 del ranking mondiale e quest’anno ha raggiunto per la prima volta in carriera il primo turno di uno Slam, sconfitta a New York dalla russa Vera Dushevina.
Quello che colpisce della giovane azzurra è la sua storia fuori dal campo da tennis, perchè c’è il rischio che il sogno di diventare una tennista professionista possa davvero terminare da un momento all’altro.
A lanciare l’allarme è stata la stessa mamma della giocatrice, che dopo l’eliminazione della figlia agli Us Open, ha dichiarato che Nastassja è obbligata ad entrare tra le prime 100 del mondo entro un anno, perchè altrimenti la famiglia non potrebbe più aiutarla dal punto di vista finanziario e quindi sarebbe costretta al ritiro.
La Federazione dà solo un piccolo contributo e questo non può bastare e, proprio per coltivare il suo sogno, Asia (come viene chiamata) ha deciso di fare un ultimo tentativo: ha lasciato Roma e il suo coach Vincenzo Santopadre, per intraprendere una nuova avventura, che l’ha portata tra il Belgio e la Germania per vivere un’esperienza che potrebbe aiutarla a decollare definitivamente.
Una storia che deve far riflettere molto la nostra federazione, che deve cominciare a porsi delle domande sul perchè molte ragazze (ricordo che lo hanno fatto anche Pennetta ed Errani) si trasferiscano all’estero per diventare qualcuno e provare a diventare una tennista di alto livello. Sarebbe assurdo rivivere un altro caso Oprandi ( ora gioca per la Svizzera) anche con la Burnett, per poi rimpiangere in futuro di non aver creduto e puntato su di lei.
andrea.ziglio@olimpiazzurra.com
foto tratta da officinadeltennis.it