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Artistica, come diventare una grande ginnasta? Il Decalogo

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Essere una ginnasta. Una forte ginnasta. Una grande ginnastica. Il sogno di tante ragazze. Un obiettivo che in poche riescono a realizzare. Si sa l’artistica è uno sport che non concede sconti, in cui la carriera dura così pochi anni, per cui serve una conformazione fisica tutta particolare (e aiutare in tenera età aiuta molto), in cui è sempre molto difficile emergere. Ci vorrebbe quasi un Decalogo, una lista di comandamenti da seguire per poter sperare di arrivare in alto. Dieci comandamenti fondamentali da tenere bene a mente. Chiaro, ognuno ha le proprie idee ma noi ci troviamo assolutamente d’accordo con quanto inserito in questo video che sta spopolando in rete. Cliccate qui per vederlo.

 

Per prima cosa serve lavorare duro. Sudore, fatica, allenamenti, determinazione, lacrime sono il succo della disciplina, sono gli ingredienti per andare lontani, sono le basi su cui costruire una carriera intera. I sacrifici sono obbligatori per sognare in grande: a volte sono necessari trasferimenti, la scuola che spesso viene frequentata dopo gli allenamenti con la stanchezza sulle spalle, alcuni divertimenti da “normale teenager” che spariscono.

Regola numero due: ascoltare il proprio coach. La persona più importante nella vita di un atleta, colui che gli sta accanto per larga parte della settimana, colui che insegna non solo sport ma anche lezioni di vita, colui che forma prima una donna e poi una ginnasta, incoraggiandolo, appoggiandolo, sgridandola quando necessario, lodandola quando merita.

Terzo dovere. Beh, il più ovvio in fin dei conti. E anche il più semplice: andare in palestra. L’ambiente più familiare, quello in cui si possono passare anche 45 ore a settimana. Per le agoniste ci sono due sedute di allenamento tutti i giorni, una mattutina e una pomeridiana. Sveglie che suonano presto, piccoli zombi che si alzano per prepararsi al meglio e andare nel loro Mondo.

 

Già perché, come dice il quarto comandamento, è fondamentale divertirsi durante il training. Lo si deve prendere con gioia, quasi con spensieratezza, senza farselo pesare, vivendo di gioia e di amore per lo sport, soffrendo sì per la fatica che si sta facendo ma trovando sempre, nel proprio cuore, un sorriso.

Ogni ragazza, però, si fa contagiare dalla passione e non riesce più a trattenersi. Beh allora è facile che anche a casa si provi qualche…acrobazia. Si sa ogni oggetto può trasformarsi in un attrezzo: biblioteca d’arrampicata, tavoli da corpo libero, letti che si trasformano in tappetoni, travi di equilibrio che si trovano ovunque.

Allora essere sempre desiderose di imparare nuovi elementi, nuovi movimenti, nuove uscite, andare sempre alla scoperta di novità, alla ricerca di nuovi apprendimenti. Solo chi vuole rinnovarsi continuamente e, soprattutto, migliorare arriverà davvero lontane. Senza scoraggiarsi al primo errore, senza pensare che non si riuscirà a superare la difficoltà.

 

Non basta ancora? Serve coraggio, la parola principe del vocabolario della polvere di magnesio. E certo fare quelle acrobazie con avvitamenti, salti morali, riprese agli staggi, voli. Non si deve aver paura di cadere, di farsi male: si deve osare. E ci vuole fegato.

Concludiamo con un appunto importante. Rispettare le proprie compagne. È anche uno sport di squadra. Con loro condividi la vita, le gioie, i dolori, i sacrifici, gli allenamenti, le gare, le medaglie, le lacrime. Sono come delle sorelle che avrai sempre accanto e da cui niente e nessuno ti allontanerà. Basta vedere le nostre cinque ragazze olimpiche. In fondo in fondo Vanessa Ferrari, Erika Fasana, Carlotta Ferlito, Elisabetta Preziosa e Giorgia Campana saranno accomunate dai cinque cerchi olimpici tatuati sul loro corpo, ricordo indelebile della storica esperienza di Londra.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(per il video ovviamente grazie ad Ester Vicentelli)

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