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Atletica, la freccia Desalu: una fausta promessa

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L’atletica leggera italiana sta cercando di ripartire piano piano. Non sarà facile sia chiaro, ma abbiamo alcuni talenti su cui puntare forti. Alcuni sono già affermati (cliccate qui per leggere l’approfondimento su Gianmarco Tamberi), ma abbiamo anche una nidiata giovanissima su cui puntare parecchio.

 

Il settore velocità è uno di quelli in cui è più difficile emergere, dominato da Giamaica e compagnia bella. In attesa che Andrew Howe ritorni davvero al meglio e che la sua classe cristallina non venga più toccata dagli infortuni, nella stessa specialità del laziale (i 200m) c’è un ragazzino che promette bene: Eseosa Desalu (nella foto copertina con la staffetta), un classe 1994 da Casalmaggiore (Cremona).

 

La famiglia è di origini nigeriane, ma “Fausto” (la traduzione italiana del suo nome di battesimo) è nato e cresciuto in Italia. Appena diventato maggiorenne ha subito ottenuto la nazionalità italiana e ha coronato il 2012 con la partecipazione ai Mondiali juniores di Barcellona. Ha onorato fino in fondo la prima maglia azzurra e poteva pure arrivare una storica qualificazione all’atto conclusivo se la “sfortuna” non lo avesse perseguitato in semifinale: pestò per due volta la linea di una corsia avversaria e venne squalificato. Un vero peccato perché in quell’occasione realizzò anche il personal best: un ottimo 21.08, eccellente base di partenza per crescere. Il 21.06 che realizzò infatti a Misano Adriatico non è stato omologato perché ottenuto con vento favorevole superiore ai 2 m/s (per le statistiche è quindi fermo al 21.19 fatto registrare a Modena nello scorso giugno).

 

Per le gare societarie veste la maglia della Interflumina È Più Pomì ed è allenato da Giangiacomo Contini, professore dall’occhio sportivo molto lungo. Questo è uno dei grandi motivi per cui puntare forte su di lui, sinonimo di serietà e professionalità durante la preparazioni. Poi indubbiamente la partecipazione iridata di cui abbiamo parlato gli ha consentito di fare la giusta esperienza con giovani provenienti da tutto il globo e da cui avrà potuto sicuramente imparare.

La motivazione del ragazzino che ha più riprese mostrato di vivere lo sport con la giusta serenità. Poi un confronto con i tempi di altri specialisti: alla sua età Howe si era spinto a 21.03, quindi Faustino è in pienamente; lasciando perdere Bolt e Blake che volavano già a 19.93 e 20.62, Christophe Lemaitre si fermava a 20.83. Ci si può togliere parecchie soddisfazioni anche perché i margini di miglioramento sono davvero elevati: la tecnica è ancora da sgrezzare, la curva di gara si può pennellare ancora di più e l’impostazione in velocità può essere ancora rivista. Servirà semplicemente mettersi sotto con il lavoro: la testa c’è. Da ragioniere visto che il Desalu sta proprio studiato in quell’indirizzo superiore.

Non dimentichiamo che ha praticato (e non ha ancora smesso) la strada degli ostacoli. Sui 60hs indoor ha anche un 7.86 di personale. Le barriere possono essere assolutamente propedeutiche alla corsa pura, nella speranza che però non si rimanga nel dilemma di quale disciplina disputare (ipotesi assai lontana).

 

Il 2013 gli ha portato la divisa della Fiamme Gialle. La Federazione ha avuto fiducia in lui convocandolo al raduno di Formia di inizio gennaio insieme a tanti altri ’93 e ’94. E ora tutto concentrato sulla rassegna continentale di categoria che si disputerà proprio in casa nostra, a Rieti, su quella pista che dieci anni fa mostrò al Mondo Andrew Howe…

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