Badminton
Badminton: le classifiche mondiali dicono Asia
E’ il badminton uno dei primi sport a ricominciare la stagione internazionale nel 2013 e lo fa con uno dei tradizionali tornei di inizio stagione, ovvero il Korea Open. Il “classico” di inizio anno ha riaperto ufficialmente l’annata, che vedrà gli atleti scontrarsi per due obiettivi: i Mondiali di Ghangzou nel mese di agosto e la champions-race per essere il n°1 del ranking mondiale nel mese di dicembre.
Classifica che al maschile è sempre comandata dalle superpotenze orientali con la Malesia che riesce a mettere Lee Chong Wai in prima posizione, ma siamo pronti a scomettere che durante tutto l’anno dovrà fare i conti con l’agguerritissima compagine cinese guidata da Chen Long e Du Pengyu, rispettivamente secondi e terzi in graduatoria.
L’Europa fatica a farsi valere e, se non fosse per la Danimarca che riesce a piazzare tre atleti nei primi 25 posti, sarebbe davvero un continente di rincalzo.
In campo maschile l’Italia, pur contando su tre rappresentanti a livello internazionale, non naviga nelle parti nobili della graduatoria con Rosario Maddaloni(132° il migliore), Giovanni Greco (220°) e Daniel Messersì (377°).
In campo femminile la musica non cambia di tanto, dove la Cina, grazie Li Xuerui, fa la parte del leone tallonata da altri stati come India e Korea rappresentanti da Saina Nhewal e Wang Yihan; si distinguono a livello più alto, però, alcune giocatrici europee come la tedesca Juliane Schenk (4°posto) e la danese Tine Baun (8°posto).
In campo italiano la sola Agnese Allegrini è riuscita ad arrivare agli onori della cronaca, ma purtroppo ora occupa il 114° posto delle classifiche, causa di una non positiva Olimpiade ed una parte finale del 2012 dove non ha trovato grandi stimoli, paventando anche l’ipotesi del ritiro.
Le speranze di crescita per questo sport in Italia sembrano davvero esigue, ma come già ribadito per questa disciplina che vuole provare a fare il salto di qualità, l’occasione dei Giochi del Mediterraneo durante la prossima estate non può essere buttata al vento poichè si avrà il vantaggio di misurarsi con avversari di pari livello grazie all’esclusione delle superpotenze asiatiche e delle compagini dell’Europa continentale, per chiari motivi geografici.