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Biathlon
Biathlon: Michela Ponza tornerà ad Anterselva
Sul suo sito Michela Ponza spiega che cosa le è successo nell’ultimo periodo:
“Il 2012 è ormai archiviato ed eccomi a riassumere le mie prime tre settimane di coppa del mondo. La prima, quella di Östersund, è iniziata con buonissime sensazioni in pista. Mi sentivo piena di energia, riuscivo a spingere dal primo all’ultimo chilometro e così era ancora più divertente! Peccato però che sia durata solo una settimana…
A Hochfilzen ho avuto a che fare con un virus intestinale, dopo la prima gara avevo dei colpi di nausea, ma siccome a noi donne una volta al mese capita di non essere al massimo della forma, non ci ho fatto molto caso e mi sono resa conto alla fine del trittico che non era solo una cosa “da femmine”…
Speravo di riprendermi per le gare slovene, ma anche lì ho fatto una grande fatica sugli sci. Ho finito il mese di dicembre molto stanca, mi sentivo molto vuota e mi sono presa qualche giorno di vacanza natilizie.
Un giorno, due, tre, quattro, cinque di quasi totale riposo, eppure le energie stentavano a tornare. Delle analisi di controllo che facciamo ogni due mesi per vedere se è tutto a posto hanno dato dei segni per una cistite. Dopo l’antibiotico sono stata meglio e ho ripreso ad allenarmi.
Tuttavia dopo un po’ mi sono tornati febbricola, mal di testa, fiacca e dolori al ventre che mi avevano già accompagnato nelle due settimane precedenti. Ho fatto altre visite e ho scoperto di avere una ciste ovarica di 6 cm. Non era poi così grande, eppure ha fatto uno strano effetto sapere di avere “una cosa in più” in pancia. Secondo il medico poteva essere causa del mio malessere. Siccome la maggior parte se ne va da sola, una soluzione era quella di lasciarla lì. Però i dolori in alcuni giorni erano piuttosto forti e mi costringevano a stare a riposo completo. E poi c’era il pericolo che scoppiasse e sinceramente andare in giro per il mondo con questo pensiero non mi piaceva molto…
Un’altra possibilità era quella di asportarla chirurgicamente, cosa che però avrebbe comportato un’anestesia totale e due settimane di stop. Dopo averne già perse due, il periodo di riposo forzato sarebbe diventato di un mese intero e per la preparazione ai mondiali mi sarebbero rimasti 15 giorni e l’impresa sarebbe stata ardua…
Alla fine ho optato per la soluzione meno invasiva. Alla ciste è stato tolto il liquido, ora è molto più piccola e non c’è più pericolo che faccia qualche scherzetto… Sono stata ferma solo un giorno e poi ho ripreso a sciare.
La decisione di non partire per Oberhof è stata presa a malincuore. Eppure quando il medico mi ha fatto vedere lo schermo con la sorpresa, le gare sono passate un po’ in secondo piano. La cosa più importante era tornare a stare bene dopo un periodo in cui mi sentivo nel vero senso della parola malata. Ho dato forfait anche per Ruhpolding, ci vuole un po’ di tempo per ritrovare la forma giusta e spero di tornare più forte di prima nelle gare di casa!
In tutto questo, come spesso accade, c’è stato un lato positivo. Ho potuto passare ancora un po’ di tempo con mia nonna e starle vicino prima che prendesse il volo per il paradiso. Ormai era costretta a letto già da un anno e ogni volta che partivo mi aspettavo la fatidica chiamata. Eppure è come se avessi dovuto essere a casa e ne sono molto contenta. In questi momenti è bello stare tutti insieme…
Vi do appuntamento alla settimana prossima, Anterselva farà di nuovo da spettacolare cornice per appassionanti gare. Se avete la possibilità fateci un salto, ne vale veramente la pena!!!”
Immagine: Pentaphoto
francesco.drago@olimpiazzurra.com