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Bradley Wiggins su Armstrong: “Deluso da un’intera generazione”

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Nelle ultime ore, dopo la confessione che il ciclista americano Lance Armstrong avrebbe rilasciato ad Oprah Winfrey, quasi tutti stanno commentando l’accaduto nonostante i particolari dell’incontro non saranno svelati fino a giovedì sera (ora di New York), quando la prima parte dell’intervista sarà trasmessa in TV. Tra gli altri, si è espresso anche uno dei personaggi simbolo del mondo del ciclismo, che ha appena concluso una stagione trionfale. Stiamo parlando di Bradley Wiggins. Queste le sue parole a Paul Henderson di GQ-Magazine.

È stato incredibilmente difficile affrontare il problema del doping del ciclismo, non mi interessa ammetterlo. La cosa che mi fa arrabbiare è che ora mi trovo nella posizione di dover giustificare quello che sto facendo. Capisco perchè la gente fa alcune domande sul ciclismo, ma personalmente è una cosa contro cui sto combattendo. Mi sento a disagio ad essere il portavoce dei corridori di oggi, come se dovessi espiare i peccati di un’altra generazione

Penso che fosse diventata, per molti aspetti, una corsa non in bicicletta. Allora molto tempo sembrava essere speso sul lato del doping, mentre noi impieghiamo tutto questo tempo in altre aree. Per il Team Sky, lavorando sulle bici, sulle divise, allenamenti in altitudine, nutrizione, questo è dove impieghiamo i guadagni. Tornando all’era Armstrong, hanno impiegato i loro sforzi nel programma di doping

Questo scandalo è un’istantanea di quello che il ciclismo è stato in quel momento. Non è così ora. 

Quando Armstrong ha vinto sette Tour, un risultato incredibile per un atleta incredibile, è stato “isolato” dal ciclismo. Ma la realtà è che il suo successo è stato costruito sulle bugie. Ora lo guardo e penso: “Non ha vinto quei Tour in maniera onesta, quindi questo superman potrebbe non essere mai stato un ciclista bravo quanto me“. Questo mi fa sentire orgoglioso del fatto che le mie vittorie non sono costruite sulla sabbia. Nessuno le porterà mai via da me. Io ho vinto il Tour de France. 

Non so se mi sento deluso da Armstrong, perchè lo facevano molti altri ciclisti. Se guardi ai corridori che erano secondi terzi o quarti, tutti loro sono stati trovati positivi. Lance Armstrong era semplicemente il migliore a doparsi. Ma invece che sentirmi deluso da lui, mi sento deluso da un’intera generazione“.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: contropiede.net

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