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Ciclismo
Ciclismo su pista: Italia sempre più su
Con la tappa di Aguascalientes, disputata nello scorso weekend, si è chiusa la Coppa del Mondo 2012-2013 di ciclismo su pista: una competizione che ha dato segnali più che confortanti per quanto riguarda la situazione azzurra in questa disciplina che, per decenni, ha rappresentato uno dei fiori all’occhiello del nostro sport.
Certo, si può discutere sul fatto che la competitività complessiva di questa manifestazione, al netto degli eccellenti ritiri di alcuni atleti e della mancata partecipazione di altri, non sia stata di livello assoluto: è un dato di fatto, comunque, che i ragazzi di Marco Villa e le ragazze di Dino Salvoldi costituiscono una squadra giovane, con tanti prospetti interessanti e, dunque, di sicuro avvenire. Le notizie migliori arrivano dall’inseguimento a squadre femminile, disciplina che ha fatto il suo esordio olimpico a Londra: l’Italia si è aggiudicata la classifica finale di questa specialità, dimostrando la capacità di alternare almeno cinque atlete per costituire il terzetto migliore; Giulia Donato, Maria Giulia Confalonieri, Beatrice Bartelloni, Simona Frapporti e Chiara Vannucci hanno dimostrato, quando sono state chiamate in causa, tutto il loro potenziale. Inoltre, proprio in Messico le ragazze hanno fissato sul 3:25.612 il nuovo record nazionale. Giulia Donato ha fatto poi grandi progressi nello scratch e nell’omnium, specialità nella quale Simona Frapporti si è ottimamente difesa in Messico.
Anche l’inseguimento maschile ha visto la nostra selezione cogliere dei risultati molto incoraggianti, come non si vedevano da anni: Liam Bertazzo, Michele Scartezzini, Marco Coledan, il giovanissimo Francesco Lamon, Ignazio Moser e Paolo Simion compongono l’ampio roster da cui scegliere, di volta in volta, il quartetto migliore. Lo stesso Simion, al pari di Elia Viviani, è uno straordinario “solista” dell’omnium; ma anche tutti gli altri ragazzi, Scartezzini in primis, se la cavano più che bene nelle varie discipline individuali. Francesco Lamon, che compirà 19 anni a febbraio, è considerato da molti addetti ai lavori una delle promesse più interessanti del settore, dunque la squadra maschile può guardare al futuro con la stessa fiducia di quella femminile.
Il mirino è ora puntato su Minsk, capitale della Bielorussia, dove esattamente tra un mese si apriranno i Campionati Mondiali: la spedizione tricolore potrebbe rappresentare davvero una piacevole sorpresa.
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com