Oltre Cinquecerchi
Eccellenza: alla scoperta dei numeri 10
Alla spasmodica ricerca di un futuro mediano d’apertura per la nazionale, la scorsa estate la FIR ha deciso di adottare una soluzione alquanto interessante per il campionato di Eccellenza (e di serie A). La maglia numero 10 potrà essere indossata solo ed esclusivamente da atleti italiani o eleggibili per l’Italrugby Under23. Un esperimento interessante, prezioso per la crescita delle baby-aperture, finalmente premiate in favore di stranieri pagati profumatamente e talvolta sopravvalutati. Finora, il bilancio sembra decisamente positivo, con molti talenti in crescita ma con una base su cui lavorare già importante.
Il nostro viaggio parte dalla vetta della classifica, dove a Viadana si sta mettendo in luce probabilmente il miglior numero 10 del torneo, Keanu John Apperley, inglese di nascita ma con madre italiana. Classe ’92, Apperley è approdato alla corte di coach Philips l’estate scorsa, rendendosi protagonista di una prima parte di stagione assolutamente brillante. E se i lombardi sono in testa al campionato, il merito è anche del giovane mediano, spesso decisivo dalla piazzola dove le sue percentuali sono più che positive. Nonostante non possieda un fisico statuario, nelle sue corde c’è anche un placcaggio efficace, senza dimenticare l’ottima lettura del gioco. Da affinare il gioco al piede, ma di tempo ce n’è in abbondanza.
Ci spostiamo verso Est, più precisamente a Padova, città nella quale sta facendo parlare di sé Andrea Menniti-Ippolito, pari età del suo collega di Viadana. Come il mediano nato a Londra, Menniti sta viaggiando a percentuali interessanti dalla piazzola, a cui vanno aggiunti un buon gioco alla mano, l’ottima capacità di far girare la squadra e una personalità mica da ridere. Già nel giro della nazionale Emergenti, lui ed Apperley rappresentano le speranze migliori per la nazionale maggiore del futuro, ragion per cui la sfida a distanza in Eccellenza è sempre più interessante.
Altro ’92 con un potenziale piuttosto interessante è Simone Ragusi, mediano dei Cavalieri Prato, uno che ha beneficiato enormemente della nuova “legge” della FIR. L’ottima prima parte di stagione dei toscani lo ha visto spesso in campo, convincendo a più riprese.
A Mogliano non si stanno ripetendo le imprese della scorsa stagione, eppure tra tante note negative spunta la buona vena di Edoardo Padovani, classe 1993. Il ragazzo ha spesso risentito dei vari blackout di gruppo, ma si è sempre distinto per le ottime doti nel far girare la squadra e come calciatore. Il suo nome circola ormai stabilmente nel giro della nazionale Under20.
Ultimi in classifica, i Crociati stanno disputando un campionato praticamente da comprimaria, ricevendo batoste ad ogni match. Anche qui, però, l’unico che tenta di elevarsi dalla mediocrità generale è il numero 10, Davide Farolini, il leader di una squadra costellata da under21 forse gettati nella mischia troppo presto.
Infine, merita una citazione un ragazzo tanto talentuoso quanto sfortunato. Riccardo Della Rossa, classe 1993, sul piano tecnico non avrebbe nulla da invidiare ad Apperley e Menniti, se non fosse per un doppio infortunio al ginocchio in due anni, che ha costretto il friulano a rescindere il suo contratto con i Cavalieri Prato e forse a smettere del tutto.
Foto: rugbyviadana.it
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