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Enrico Casella e il ruolo da Direttore: cosa cambierà?

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Nel 2008 Enrico Casella, guru indiscusso della ginnastica artistica italiana, veniva designato come Direttore Tecnico Nazionale del settore femminile. Era l’anno delle Olimpiadi di Pechino e il nostro ingegnere nucleare era fresco dei grandi successi ottenuti dalla sua Vanessa Ferrari: l’oro mondiale ad Aarhus 2006, il bronzo di Stoccarda 2007 condito dal titolo europeo conquistato nello stesso anno. Quella stagione doveva rappresentare la definitiva consacrazione della nostra Campionessa che però sbarcò in Cina acciaccata e con un brutto infortunio che non le dava tregua. I Giochi non andarono come alcuni esponenti si aspettavano (o meglio sognava, visto che era difficile pretendere qualcosa in più dalla bresciana in quelle situazioni) e si tornò a casa a mani vuote e con gli Europei casalinghi di Milano da preparare nel 2009. Qualche mese prima dell’appuntamento meneghino Casella venne sollevato dall’incarico per alcune divergenze con i piani alti della Federazione che volevano approcciare un “cambio di filosofia” nel sistema.

 

A quattro anni di distanza il super allenatore (parola riduttiva per il suo caso) torna in sella. La prima assemblea federale post elezioni di dicembre ha riaffidato l’incarico al fondatore del sistema Brixia. In mezzo quattro lunghe stagioni, spesso difficili. Con la consapevolezza di esser riuscito a riportare Vanessa ai livelli che le competono (il quarto posto di Londra, col bronzo rubato, è la testimonianza principe); la certezza di aver continuato a crescere altre ottime ginnaste (Erika Fasana si allena al PalAlgeco per tre volte a settimana, Giulia Leni è una sua allieva); l’abilità di aver iniziato a formare alcune ragazzine che rappresenteranno il nostro futuro (Pilar Rubagotti, Sofia Busato e compagnia); i consigli dati alla nostra grandissima promessa Enus Mariani che, quando non si esercita a Lissone con Massimo Gallina e Federica Gatti, lavora a Brescia; l’invenzione di fondare una squadra e di portarla al vertice della disciplina in Italia; l’impresa di esser riuscito a farsi costruire una palestra spettacolare; e tanto altro. Può incutere timore a guardarlo (solo per la sua stazza da grande rugbysta, sia chiaro) ma ogni atleta che l’ha incontrato riconosce il cuore d’oro e le doti del 55enne.

 

Ad ottobre l’Australia gli aveva offerto la possibilità di assumere la guida della Nazionale femminile. Una proposta assolutamente allettante, soprattutto dal punto di vista economico (il valore preciso dell’ingaggio non è mai stato reso noto). Casella, in un’intervista rilasciata ad Ilaria Leccardi per Tuttosport, ha dichiarato di averci pensato profondamente e che “ero pronto a partire. L’ho comunicato al Presidente Agabio che però mi ha chiesto di rimanere e assumere la direzione tecnica. Ho sentito riconosciuto il valore del mio lavoro in queste stagioni”. Per fortuna non ce lo siamo fatti scappare: una personalità del genere nasce una volta ogni cent’anni. A trattenerlo sicuramente l’amore per Vanessa e la consapevolezza di poter dare ancora tanto al nostro Paese.

 

Quali sono le sue idee? Cosa cambierà concretamente? Nell’intervista sopracitata ha posto come paletto principale quello di basare il sistema sulla meritocrazia. Dovrebbe essere una cosa scontata ma evidentemente in precedenza non funzionava così. Quindi un monitoraggio costante delle top 20 (una cerchia ipotizzata dal sottoscritto) per poi arrivare a convocare in body azzurro le migliori sul “campo” senza valutare fattori estranei alla prestazione ginnica. A nostro parere sarà un Direttore che entrerà costantemente in contatto con tutti gli allenatori, che collaborerà e consiglierà, vagliando attentamente passo a passo il lavoro delle sportive e proponendo magari anche alcune difficoltà specifiche. Si potrebbero vedere (ma questa è solo un’ipotesi) anche dei collegiali in più per confrontarsi e migliorarsi ulteriormente. In sostanza un Direttore più presente, più coinvolto nella vita di tutti i giorni, più preparatore, più stimolatore.

La prima ricetta è già stata presentata: alle tre Accademie Nazionali (ex Centri Federali, di Milano, Roma e Brescia) saranno affiancate anche altre accademie periferiche più piccole per tenere sott’occhio i nuovi talenti e le nuove promesse.

Ora tutti al lavoro che abbiamo di fronte un quadriennio in cui riuscire a dare il massimo.

 

Chiudiamo confermando la presenza di Vanessa Ferrari all’American Cup (quarta tappa della Coppa del Mondo 2012/2013) di marzo (notizia che si sapeva già da un mesetto, ma è sempre bene ricordarlo).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(nella foto Enrico con Vanessa Ferrari ed Erika Fasana, allenata a Fino Mornasco da Laura Rizzoli)

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