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Ginnastica Artistica ai Giochi Europei. Una buona scelta?

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Settimana scorsa la Federazione Europea ha deliberato che la ginnastica artistica farà parte del programma dei Giochi Europei, la nuova idea partorita lo scorso dicembre dal Comitato Olimpico Internazionale (e a cui inizialmente il mondo della polvere di magnesio non aveva aderito). La rassegna sarà organizzata sul modello delle Olimpiadi, vedrà partecipare ovviamente solo Paesi europei, prevede in calendario tredici sport (quindi meno della metà di quelli che sono sotto la bandiera a cinque cerchi) e verrà organizzata ogni quattro anni nella stagione pre-olimpica. La prima edizione si disputerà nell’estate del 2015 a Baku, capitale dell’Azerbaijan.

 

È positivo questo nuovo appuntamento in calendario per l’artistica? Porterà qualche beneficio?

Sicuramente allargherà i confini della disciplina. Una rassegna di rilievo continentale arriverà in uno Stato che mastica poco la ginnastica: lì si vive solo di pallavolo. Il volley è diventato quasi una religione: in un lustro la Nazionale è diventata una delle più forti al Mondo e i club locali sono ormai ai vertici della Champions League. Quindi non sarebbe male far apprezzare un nuovo sport.

A nostro modo di vedere, però, ci sono altri aspetti che ci lasciano parecchio perplessi. Innanzitutto sarà un evento che si terrà tra luglio e agosto quindi nel mezzo tra Europei (solitamente ad aprile) e Mondiali (abitualmente tra fine settembre e inizio ottobre). Sarebbe una sorta di spartiacque tra le due date clou. Sapendo quanti rischi si corrano in questo sport e quanto l’infortunio sia sempre dietro l’angolo, quale ginnasta oserebbe provare questa esperienza sapendo che dì lì a due mesi ci sarà la rassegna iridata? Ricordiamo poi che i Mondiali di quell’anno varranno anche come qualificazione ai Giochi Olimpici! Quindi saranno doppiamente importanti. L’estate precedente la chiusura di un ciclo viene solitamente usata per mettere fieno in cascina, provare e riprovare. Sarebbe una soluzione posticipare l’evento a dicembre (com’è stato con Tokyo 2011)? Potrebbe essere, ma difficile che possa concretamente cambiare il concetto.

Certo qualcuno potrebbe obiettare dicendo che comunque sarebbe l’occasione per provare i propri esercizi e valutare il proprio stato di forma. Certamente è vero, ma siamo convinti che i migliori preferiranno misurarsi in allenamento, cercando di rifinire le proprie difficoltà e le proprie esibizioni senza la pressione e lo stress di una gara (specialmente se si prospetta di una certa caratura).

Il calendario fitto ha fatto desistere perfino le Federazione Internazionale di Nuoto e Atletica Leggera, i due sport con maggiore visibilità e seguito alle Olimpiadi (gli appuntamenti in vasca occupano la prima settimana, quelli in pista la seconda), che non saranno inseriti nel programma dei Giochi Europei. La scherma ha accettato con qualche riserbo, il tennis ha rifiutato, il basket si è tirato indietro, la pallavolo si è dichiarata favorevole (proprio perché è sport nazionale in Azerbaijan). Dunque i dubbi che abbiamo sono assolutamente legittimi.

 

Terza cosa. Due mesi prima ci sarà già stata una competizione continentale. I Giochi Europei suonerebbero quasi come un copione, con meno blasone, con meno storia, con meno appeal.

Quarto punto. Consequenziale a quanto è già stato detto. Se non verranno i migliori tutto quanto perderebbe di interesse, mancherebbe lo spettacolo e un podio che, sulla carta, si prospetterebbe di un certo prestigio, verrebbe sminuito.

 

Passiamo, però, a un paio di prospettive interessanti. Sarebbe un bel palcoscenico per delle juniores. Sarebbe magari l’occasione per far fare esperienza precoce e per far capire come funziona l’ambiente. Sarebbe anche un’ottima opportunità per convocare chi magari non ha mai avuto delle occasioni ed esaminarlo in un appuntamento che comunque, sulla carta (questo non possiamo negarlo), ha un certo prestigio. Da questo punto di vista potrebbe essere una buona risorsa per mescolare le carte e creare più competitività.

 

C’è poi un aspetto cruciale, ma a cui purtroppo siamo poco abituati. I Giochi Europei vorrebbero imitare i Giochi Panamericani e i Giochi Asiatici che esistono da diversi decenni e che sono un appuntamento fondamentale per quei continenti. Oltreoceano sono una festa, un qualcosa che unisce tutte le Nazioni per una settimana e le accomuna una volta ogni tanto. A noi, però, manca questa cultura, questa tradizione, questa mentalità e sicuramente riusciamo a gustarci meno un’idea del genere. Sarebbe un bel antipasto olimpico, giusto per respirare il clima di essere insieme a tanti altri atleti di altre discipline. Stupendo. Speriamo che possa funzionare ed essere compreso alla svelta.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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