Artistica
Ginnastica Artistica, qual è il futuro di Gabby Douglas?
Gabrielle Douglas ha fatto un brutto regalo di Natale ai suoi fan e agli amanti della ginnastica artistica. La Campionessa Olimpica, il 22 dicembre scorso, ha dichiarato pubblicamente ai media americani di volersi prendere una pausa di riflessione nel prossimo anno, durante il quale staccherà dallo sport per dedicarsi completamente allo spettacolo. Ritornerà, ha detto, solo quando si sentirà psicologicamente pronta e ancora motivata a raggiungere i piani alti della disciplina.
Scelta giusta? Scelta affrettata? Scelta non condivisibile? Ognuno è libero di pensare come meglio crede. Certo ci sta che, dopo la vittoria (quasi a sorpresa) di un favoloso e storico oro a cinque cerchi, si tirino dei bilanci e si voglia rifiatare un po’ dopo una vita fatta di immensi sacrifici, di allenamenti duri, di una vita sociale limitata. Quindi, se andava presa tale decisione, indubbiamente il 2013 era il momento più opportuno: perderà (verosimilmente) i Mondiali di Anversa, ma a Rio de Janeiro mancano ancora tre lunghi anni e c’è tutto il tempo per rimettersi in carreggiata (come già lei stessa ha detto). Le altre Fierce Five (tranne la Ross) sono più o meno nella stessa direzione, ma già ne abbiamo parlato (cliccate qui per leggere l’approfondimento).
Oggi soffermiamoci un po’ su Gabby e cerchiamo di capirne qualcosina in più. Magari mentre leggete potete gustarvi questo bel montaggio (per cui ringrazio Ester Vicentelli) che ne riassume tutte le gesta: cliccate qui per vederlo.
Fresca diciassettenne (ha spento le candeline il 31 dicembre) è balzata agli onori della cronaca proprio durante i Giochi Olimpici. Al primo giorno è riuscita a realizzare un punteggio più alto della più celebre connazionale Jordyn Wieber, campionessa del Mondo in carica, eliminandola dalla finale all-around (per la regola dei passaporti). Due giorni dopo ha conquistato l’oro a squadre con quella formazione che rimarrà per sempre nella storia degli Stati Uniti d’America per essere riuscita a riportare in Patria quel titolo che mancava addirittura dall’edizione casalinga di Atlanta 1996.
Per lo scoiattolo volante (uno dei tanti soprannomi che le hanno affibbiato), però, la gloria non finisce qui. Il 1° agosto sarà sempre impresso nella mente di questa ginnasta dall’immensa grinta e dal cuore grande così. In una battaglia estenuante e condotta sul filo dei decimi, superò la rivale russa Viktoria Komova dopo un’ultima rotazione al corpo libero che ha fatto tanto parlare (e discutere) e si aggiudicò il titolo a cinque cerchi. Prima a fare la doppietta individuale-squadra nella stessa edizione, prima ragazza di colore a conquistare l’alloro. Certo col record negativo di essere stata anche la prima campionessa generale a non avere vinto medaglie di specialità.
Da quel momento la vita di BrieCheese (altro suo soprannome) cambia. Oltreoceano diventa una star, tutte le trasmissioni la vogliono, il suo idolo Oprah la ospita in diretta televisiva, il Presidente Obama le manda i complimenti, siede accanto alla First Lady Michelle durante un’intervista (cliccate qui per vederla), quadretto di una bella America, simbolo della vera sostanza a stelle e strisce. Le confezioni dei cereali Kellogg’s vengono riempiti con il suo dolce faccino e con quello delle sue teammates, il suo sorriso viene definito come uno dei più smaglianti del circuito e dei più bianchi dello show business USA, la carriera d’attrice le inizia ad arridere visto che i produttori di The Vampire Diaries (telefilm di grande successo oltreoceano, il preferito di Gabby che è grande fan anche della saga di Twilight) l’hanno invitata per un piccolo cameo in un episodio della quarta serie (cliccate qui se siete curiosi), poi diventa pure scrittrice visto che esce in tutte le librerie dello Stato (e del Mondo) con un’autobiografia interessante dal titolo Grace, Gold & Story. Quindi via col Tour di promozione dell’opera e via anche con uno show itinerante, un mix di musica e balletti accompagnata dalle pop star Megan & Liz, vere icone della musica giovanile e molto amate dalle teenager.
A questo punto si capisce come per Gabrielle sia stato facile innamorarsi di luci e riflettori. La possiamo anche comprendere, è un po’ il sogno di tutti, soprattutto se arrivi ad un’età in cui è anche facile farsi trasportare dall’entusiasmo. Magari faranno un film su di lei: mai dire mai…
Speriamo che comunque torni ad allenarsi e che si rimetta in forma per la corsa verso Rio. In quella Nazione non è facile rimanere ad altissimi livelli con la grande concorrenza che c’è, con nuove leve che arrivano in continuazione (una Elizabeth Price su tutte), con promosse pronte a subentrare in un attimo. Abbiamo comunque fiducia in lei perché la storia che l’ha portata all’apice è bellissima.
Fu sua sorella Arielle, una cheerleader, ad insegnare alla piccola (che stava incominciando a camminare) a fare una ruota. A quattro anni la Douglas volava già per tutta la casa, ma mamma Natalia Hawkins era scettica sull’iscriverla in palestra. Fu la sorella a mediare tantissimo e a convincerla. I primi sacrifici vennero ripagati nel 2004 quando la bimba divenne campionessa statale della Virginia.
A quel punto serviva uno spostamento per crescere ulteriormente e ambire a qualcosa di concreto. E allora in volo verso l’Iowa, a West Des Moines là dove allenava quel simpaticone di mister Chow, lo stesso coach di Shawn Johnson (oro alla trave a Pechino 2008, una delle più amanti negli States poi diventata diva dello spettacolo). A quindici anni la crescita è repentina e in due anni il cinese la porta all’apice di cui abbiamo parlato (in precedenza anche la vittoria ai Trials di qualificazione e la partecipazione ai Mondiali di Tokyo 2011).
stefano.villa@olimpiazzurra.com