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Kickboxing: Petrosyan, il fighter armeno sul tetto del mondo per l’Italia
Nel vasto mondo delle discipline da combattimento c’è un ragazzo che combatte per i colori italiani che ha raggiunto l’apice mondiale. Uno status da divinità da celebrare per tutti gli appassionati del settore. Qualcuno dice che quando appenderà i guantoni al chiodo verrà ricordato come il più grande di sempre. Parliamo di Giorgio Petrosyan, ventisette anni, tre volte campione del mondo, tra i pesi welter, di K1(spettacolare variante di kickboxing di origine giapponese).
La storia di Giorgio e della sua famiglia è simile a quela di tanti emigranti. Un viaggio da clandestini a bordo di un camion e poi una nuova vita in una delle tante città dello Stivale. Per Giorgio la partenza era l’Armenia, la destinazione Gorizia. Nella cittadina friulana a 14 anni inizia ad allenarsi col muay thai nella palestra di Alfio Romanut.
Dall’esordio triestino del 2003 Petrosyan ha perso solamente una volta, pareggiato 3 incontri e vinto 76 match (di cui 33 per KO ). Giorgio ha calcato tutti i ring più importanti del mondo dal Giappone alla Thailandia e spesso mentre in Italia è conosciuto solo dagli appassionati del settore all’estero viene accolto come una celebrità. Il successo più importante, il fighter di origine armena, lo ha però ottenuto a Roma nel mese di novembre dell’anno scorso, quando si è aggiudicato le finali delle Glory World Series, battendo in finale l’olandese Robin Van Roosmalen.
“The doctor”, come è soprannominato per la precisione chirurgica dei suoi colpi, ripartirà il due marzo da Trieste dove incontrerà il danese di origini filippine Ole Laursen. Dopo l’incontro davanti al suo pubblico lo aspettano molte altre vittorie e riconoscimenti, ma paradossalmente il riconoscimento che più attende Petrosyan è la cittadinanza italiana. Per una serie di complicazioni burocratiche infatti, colui che ha portato sotto al tricolore ben tre titoli mondiali, non può ancora dichiararsi a tutti gli effetti cittadino del nostro Paese.
danilo.patella@olimpiazzurra.com