Biathlon

Nicole Gontier in esclusiva: “Anterselva è stata davvero emozionante”

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Nicole Gontier, ventun anni, è alla prima stagione in Coppa del Mondo. Nonostante questo, sta già ottenendo degli ottimi risultati, grazie all’ottimo passo sugli sci che ha evidenziato in questi primi due mesi di gare. Ha alcuni problemi al tiro che però possono ancora essere risolti data la giovane età. Assieme ad Alexia Runggaldier e Dorothea Wierer fa parte della linea verde della nazionale femminile, che potrebbe farci sognare nei prossimi anni. Andiamo a scoprire con lei come sta andando questa stagione, i rapporti con le compagne e su cosa si vorrebbe focalizzare per il futuro.

Nicole, partiamo tracciando un bilancio di questo inizio di stagione. Cosa diresti di queste prime sei tappe di Coppa del Mondo? 

Sono abbastanza contenta, nonostante i miei alti e bassi, sopratutto al tiro dove c’è ancora da lavorare. L’ambiente è bellissimo, siamo un bel gruppo sia di atleti che di tecnici e questo secondo me è già un buon punto di partenza”.

Prima dell’inizio della stagione agonistica, eri conscia di poter ottenere questi risultati? 

“No, se prima di iniziare mi avessero detto che sarei andata così non ci avrei creduto. Diciamo che prima non aveva idea di che livello avessimo noi come squadra”.

Le maggiori emozioni credo siano arrivate in staffetta. Quali erano le sensazioni del team quando Alexia Runggaldier, dopo lo splendido lavoro di tutte, sembrava quasi riuscire a raggiungere uno storico podio a Ruhpolding?

“Ci sono stati mille pensieri: Alexia è stata veramente una grande perchè in quel momento sparare come ha sparato lei era veramente difficile, poi ha tenuto anche duro sugli sci dato che competere con atlete come Henkel non è mai facile. È stata proprio brava”.

Quali sono le differenze tra il gareggiare per sé stessi o avere essere in qualche modo responsabili anche del risultato delle compagne? 

“Io sono più tesa se gareggio anche con le altre. Le staffette sono davvero divertenti, perchè è bello poter correre con le tue compagne e non solo contro, ma sai che se combini dei ‘disastri’ al poligono (cosa che mi viene molto facile) ci rimettono anche le altre”.

Quell’episodio, in ogni caso, non è stato un caso isolato. Tra una stagione, quando voi giovanissime avrete un anno in più di esperienza, si svolgeranno le Olimpiadi, credi ci possa essere una possibilità di medaglia? 

Iniziamo a finire quest’anno, poi vedremo cosa accadrà il prossimo”.

Tu sei quasi un’italiana ‘atipica’, più performante sugli sci che al poligono. Lavorerai su questo secondo aspetto in vista futura? 

Mi piacerebbe essere più stabile al poligono e ci sto lavorando con il mio allenatore Patrick Favre, che con me ha quasi perso le speranze. A parte gli scherzi, stiamo continuando a lavorare per trovare un equilibrio, anche perchè girare per le penalità non è divertente”.

Dopo una breve pausa, ricominceranno le competizioni con i Mondiali. Con quale spirito ti presenterai a Nove Mesto? 

Cercando sempre di dare il meglio e di divertirmi, poi vedremo cosa succederà”.

Hai degli obiettivi per il finale di stagione? 

Vorrei diventare più stabile al poligono”.

Si è appena conclusa la tappa di Coppa di Anterselva. Nonostante tu non sia originaria di quelle parti, è stato emozionante correre sulla pista ‘di casa’ in un contesto così importante? Il pubblico dava una spinta in più?

“È stato bellissimo correre ad Anterselva, poi sono venuti a vedermi mio papà, mia zia, dei miei amici, il mio ragazzo e tantissimi altri tifosi che ti fanno sentire quasi famoso. Davvero emozionante, anche il tifo era incredibile!”.

Che rapporto hai con le tue compagne di squadra? Michela Ponza, invece, ha un ruolo particolare, sulle piste e fuori? 

“Siamo un gruppo davvero bello ed è davvero divertente allenarmi con le mie compagne: mi trovo benissimo con tutte, in particolare con Alexia Runggaldier, anche perchè siamo cresciute insieme dato che siamo nella stessa squadra da 6 anni. Anche Michela è una bellissima persona, sempre pronta ad aiutarti con tutta la sua esperienza. Anche da lei ho imparato molto in questa stagione”.

Quando hai iniziato a praticare questo sport? 

“Ho iniziato ad otto anni grazie al papà e al nonno che mi spingevano a farlo, e grazie anche all’ambiente valdostano in cui mi trovavo bene e in cui mi divertivo tanto; allora ho scelto: biathlon!”.

Cosa diresti ad una giovane ragazza per convincerla ad iniziare  a praticarlo?

“Be’, il biathlon è divertentissimo, non c’è mai rischio di annoiarsi e il risultato non è mai sicuro fino a quando non spari l’ultimo colpo!”

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Photo Serge Schwan

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