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Rugby: Top&Flop del fine settimana europeo

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Sistema Benetton Rugby: Una delle cose che mi ha colpito dopo la vittoria della Benetton sono state le lacrime sia di Franco Smith che di Goosen. Quelle lacrime, venute dopo un match che apparentemente poco contava, sono lo specchio della gioia di persone che credono profondamente in ciò che fanno. La gioia, non tanto di una vittoria (anche se “a win is a win” ), ma nel vedere sul campo i propri ragazzi riflettere quelle stesse convinzioni.

Il risultato di domenica è però frutto di un progetto, di una società che crede nel rugby, e da fiducia alle persone di rugby. Smith in questa stagione è stato più di una volta criticato, ma l’impressione è che non sia mai mancata la fiducia dai piani alti. Nella soddisfazione del sorriso di Luciano Benetton a fine partita, e nella visita dello stesso Benetton con Zatta e Munari per ringraziare i ragazzi negli spogliatoi, credo ci fosse soprattutto la consapevolezza di stare costruendo bene.

Driving maul:  Guardando gli aspetti tecnici non si può non notare come le driving maul funzionino veramente bene, questa anche la ragione per la quale spesso si opta per andare in rimessa nei 22 invece di calciare per i pali da posizioni difficoltose. Proprio sulla rimessa si potrebbe lavorare un po’, se si riuscisse ad avere la touche della stagione scorsa con la maul avanzante vista domenica, sarebbe un arma veramente micidiale nell’arsenale dei Leoni.

 

Mischia: La mischia è sicuramente uno degli aspetti che più può far sorridere lo staff tecnico, quello che vale la pensa di sottolineare è come il pacchetto sia riuscito a capovolgere i valori in campo a partita in corso: dopo essere stati dominati nelle prime mischie, già da metà del primo tempo i trevigiani iniziavano a prendere le misure all’otto avversario per poi capovolgere completamente i valori nel secondo tempo. Questo è sinonimo di grande solidità mentale, oltre che di know-how tecnico e capacità di adattarsi alla gestione arbitrale di questa delicata fase del gioco.

Minto e Zanni: Il Man of the Match è stato, giustamente, attribuito a Francesco Minto. Il Gladiatore di Mirano ha giocato una partita esemplare ma Zanni non è stato da meno. Entrambi si sono poi distinti nell’ultima splendida meta andando a forzare la linea degli Ospreys con un energia che, con ottanta minuti nelle gambe su un campo pesantissimo, lascia esterefatti. Due lottatori del genere, in piena forma, speriamo torneranno utilissimi alla Banda Brunel.

Semenzato + Toniolatti: piccola menzione per il capolavoro fatto da Mozza Semenzato e Toniolatti nell’azione finale, col mediano di mischia trevigiano che va ad attirarsi due difensori per aprire la strada a un Toniolatti che prende una linea di corsa magistrale. Tutto completato dallo stesso Semenzato che va in supporto per aprire la strada alla meta. Chapeau!

 

Zebre

Il secondo tempo: le zebre sono per l’ennesima volta combattive dimostrando che non manca poi così tanto al XV di Gajan per arrivare alla vittoria. Certo, sarebbero tante le considerazioni da fare, limitiamoci a segnalare il gioco in progresso come dato nudo e crudo.

Venditti: sempre in ottica azzurra fa piacere la prestazione di Venditti. Il tre quarti di Avezzano è veramente impressionante sia come capacità d’impatto che abilità di creare i break. Un altro uomo in forma verso il Sei Nazioni.

Flop

Benetton

Indisciplina: se si deve trovare una macchia al gioco trevigiano sicuramente è l’indisciplina. Si è speculato molto sul fatto che le italiane vengano poco rispettate dai fischietti internazionali. Sicuramente c’è del vero, vale la pensa discuterne e farsi sentire nelle sedi opportune, ma non deve diventare un alibi. Va detto che i biancoverdi ce ne mettono del loro, spesso distratti in fuori gioco, poco sui piedi nelle ruck e non sempre attenti e capaci di interpretare la direzione di gara.

 

Pubblico

Spiace dirlo, ma nonostante il tempo da lupi, la crisi, la contemporaneità del calcio e chi più ne ha…. non è un bello spettacolo vedere la tribuna scoperta praticamente vuota per una sfida di Heineken. Questi ragazzi meritano di più. E non dimentichiamo che uno dei motivi per cui la famiglia Benetton ha abbandonato basket e volley è stato proprio il disaffezionamento dei tifosi.

Zebre

Alternanza Gajan – Cavinato

Si parla in questi giorni di un eventuale avvicendamento di Cavinato con Gajan. Seppur apprezzando il fatto che un allenatore italiano andrebbe a sedere su una panchina importante, ci viene da chiedere per l’ennesima volta con quali criteri sia stato costruito il progetto della franchigia federale. Quali erano le basi quando si è intavolato il rapporto col tecnico francese? Perchè Gajan decide di andare via? Qual’è il messaggio che arriva ai giocatori e al mondo del rugby? Purtroppo non ho le risposte alle domande di cui sopra ma la sensazione è quella di fragilità ed improvvisazione. Un vero peccato perchè la passione della zona lombardo-emiliana meriterebbe un rugby di alto livello, e avere una seconda franchigia competitiva sarebbe un motore importante anche per la squadra azzurra.

Mischia

Seppure registriamo miglioramenti in molte fasi del gioco, dove le Zebre sembrano non progredire è la mischia. Troppa fatica per il pacchetto parmigiano. Un problema cruciale nel rugby.

Partecipazione italiane in Challenge Cup

Nonostante qualche sussulto d’orgoglio nel complesso della stagione stendiamo il fatidico velo pietoso.

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