Sci di fondo
Sci di fondo: Pellegrino e Agreiter trascinatori a Liberec
La settimana dedicata ai Mondiali Junior e Under23 di sci di fondo consente a Silvio Fauner di guardare con una certa serenità al futuro e, soprattutto, con la consapevolezza di poter contare su una generazione dal potenziale interessante, di cui peraltro si deve stabilire ancora l’entità. Quel che è certo che l’Italia fondistica, dopo un incredibile vuoto fra gli anni ’83 e ’87, è pronta a risollevarsi grazie alle nuove leve.
I leader del nuovo che avanza non possono che essere Federico Pellegrino e Debora Agreiter, tre medaglie in due in quel di Liberec. E se per l’atleta della Val Badia era preventivabile un bottino di due metalli, per il talento valdostano lo splendido oro nella sprint a tecnica classica era tutt’altro che ipotizzabile. L’alternato, la tecnica meno preferita, non lo poneva certamente come assoluto favorito; eppure Chicco ha sbaragliato la concorrenza, imponendosi sin dalle qualificazioni, per poi primeggiare ai quarti, alle semifinali e in finale, nella gara più sofferta. In volata ha avuto la meglio sui pari età Mikkonen e Belov, quest’ultimo già in evidenza a dicembre in Coppa del Mondo, confermando come l’anello ceco sia magico per lui, visto che a Liberec ottenne il suo primo podio in CdM. Un oro che interrompe il digiuno dal metallo più pregiato che durava da 16 anni, quando ad imporsi nella rassegna iridata junior fu Bruno Carrara.
In evidenza, nella squadra maschile Under23, anche il più giovane dei Clementi, Fabio. Per il 22enne valtellinese è arrivato un ottimo 6° posto nella 15km a skating, replicato anche nello skiathlon; entrambe le gare sono state appannaggio dell’astro nascente russo, il classe ’92 Sergey Ustiugov, poderoso soprattutto nei 30km in ambedue le tecniche.
Da segnalare, inoltre, l’ottima performance del classe ’91 Maicol Rastelli nella sprint, con un 7° posto dal retrogusto amaro per non essere riuscito ad agguantare la finale. Un ulteriore segnale di una sorta di cambio di tendenza fra i giovani fondisti italiani, maggiormente avvezzi al classico che al pattinato.
Come già anticipato qualche riga più su, fra le donne Under23 la star assoluta è stata la Agreiter, confermatasi un interessante talento in ottica futura. La 21enne bolzanina era fermamente intenzionata a ripetersi nello skiathlon – dove aveva vinto l’argento lo scorso anno a Erzurum (Turchia) – e a cercare di ottenere il massimo dalla prova contro il tempo a skating. Obiettivi centrati, dato che nella 10km in tecnica libera è arrivato un bronzo che, seppur sofferto fino all’ultimo (solo 5 decimi sulla 4a, la Ringwald), resta un soddisfacente risultato, anche perché impensierire la vincitrice, la norvegese Ragnhild Haga, appariva davvero arduo. La vichinga, a testimoniare il suo eccellente stato di forma, ha poi battuto in rimonta la nostra azzurra anche nello skiathlon, dove Debora si presentava ai 2km dalla fine con 10″ di vantaggio, quando la Agreiter ha dimostrato ancora una volta una certa debolezza nei giri finali.
Ha ben figurato anche Gaia Vuerich nella sprint (6a), mentre ha evidenziato come disponga di un ottimo potenziale anche Lucia Scardoni, 13ma nella 10km e 10ma nello skiathlon. Per la veronese si prospetta un futuro alquanto interessante.
Penalizzata dalla tecnica classica Greta Laurent, solo 22ma nella sprint.
Fra gli junior, attesa principalmente per uno dei talenti più in vista nel panorama nazionale, Francesco De Fabiani. L’atleta di Gressoney classe ’93, dopo aver collezionato 6 vittorie in Coppa Europa, non si è però presentato all’appuntamento iridato in perfetta forma, gareggiando probabilmente al di sotto delle sue stesse aspettative. In compenso, la 10km a skating (25°) e lo skiathlon (12°) sono servite per delineare ulteriormente il profilo di DeFa: maggior attitudine al classico che al pattinato, come dimostrato anche nella sezione in alternato dello skiathlon.
In evidenza, forse più di De Fabiani, il pari età Matteo Tanel, buon 15° nella 10km e 18° nello skiathlon. In entrambe le gare, affermazione di Dmitriy Rostovtsev, che completa il dominio russo nelle gare di distanza.
Capitolo femminile: le prestazioni di Francesca Baudin hanno ampliato il discorso legato alla ‘crescita’ della tecnica classica fra i giovani azzurri, dato che anche questa 19enne ha ottenuto il miglior risultato nello skiathlon (12ma, vittoria per Teresa Stadlober), per di più facendo vedere le cose migliori nella prima parte di gara. In tecnica libera si è espressa a buoni livelli, invece, Giulia Sterz, 12ma nella prova cronometrata vinta dalla 17enne Victoria Carl.
Foto: ladigetto.it
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