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Sci Alpino

Slalom azzurro, Zagabria a due facce

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Nel weekend più primaverile degli ultimi inverni si sono svolti gli slalom di Zagabria, ormai delle classiche del calendario di Coppa del Mondo. In casa Italia le prestazioni sono state l’una l’opposto dell’altro: cerchiamo di analizzarle.

Nella prova femminile, disputata venerdì, solo un’azzurra è giunta al traguardo in zona punti, la “solita” Irene Curtoni, diciannovesima. Alla valtellinese va il grande merito di aver messo in mostra una tenacia invidiabile: dopo una prima manche ad alto livelli, infatti, è incappata in un grave errore nella seconda metà di gara, dopo il quale molte atlete si sarebbero probabilmente fermate; la ragazza di Cosio ha invece preferito continuare e, nonostante il distacco enorme (5” dalla Shiffrin), si porta a casa un po’ di punti utili. Comunque, Ieie è di gran lunga l’azzurra più in forma nelle prove tecniche, e prima o poi centrerà anche quel grandissimo risultato che va cercando da molte stagioni. A parte sua sorella Elena, lontana dalla qualificazione, le altre italiane non hanno terminato la prima manche; grandi rimpianti soprattutto per Chiara Costazza, faticosamente rientrata nelle 30 della start list, che avrebbe potuto cogliere un comodo piazzamento nelle 15 se non fosse incappata in un errore nell’ultima parte di gara; anche Nicole Gius, ora a fortissimo rischio di uscire definitivamente dal giro delle convocazioni azzurre, aveva un ottimo intermedio prima dell’inforcata. Durano poco, invece, le manche di Manuela Moelgg, ancora limitata da problemi fisici, e di una Michela Azzola davvero coraggiosa e “garibaldina” nell’atteggiamento, spirito giusto per ottenere grandi risultati.

Tra i maschi, non è ancora arrivato quel podio sul quale i ragazzi di Jacques Theolier dovrebbero stabilmente piantare le tende, considerando la loro grande forza; rispetto alle ultime prestazioni, tuttavia, la performance in terra croata è davvero positiva. Sorride in particolare Stefano Gross: il cacciatore della Val di Fassa ha disputato due manche di altissimo livello, difendendosi bene nonostante la neve annacquata e le condizioni non certo ideali, cogliendo alla fine un bel quarto posto. Il fassano, in molti frangenti, ha rimesso in mostra quell’aggressività e quella cattiveria agonistica che lo hanno da sempre caratterizzato, e un piazzamento del genere dovrebbe dargli quella fiducia che sembrava smarrita nelle settimane scorse. Manfred Moelgg, settimo al traguardo, porta a casa un altro ottimo piazzamento in quella che, a questo punto, può essere davvero considerata la stagione della sua rinascita: tra tutti gli azzurri, il finanziere cresciuto al Plan de Corones è sembrato quello più sicuro e per certi versi lucido, ormai una garanzia in quanto a regolarità. Bene anche Patrick Thaler: lui, Raich e Valencic sono i meno giovani tra gli slalomisti del circuito, ma il carabiniere della Val Sarentino è ancora stilisticamente impeccabile, con una sciata centrale, precisa e anche molto veloce, come testimonia il decimo posto finale nonostante abbia avuto qualche difficoltà nell’ultimo cambio di ritmo. Meno bene Cristian Deville: forse “osa” poco, forse avrebbe bisogno anche lui di un risultato quantomeno a ridosso del podio per ritrovare sicurezza e voglia di rischiare; il diavolo, oggettivamente, ha sciato male per lunghi tratti, chiudendo in una quattordicesima posizione piuttosto insipida per quelli che sono i suoi standard. Giuliano Razzoli si è invece fermato nella prima manche, accusando un risentimento alla schiena: possiamo solo augurarci che non si tratti di nulla di serio, perché il Razzo, da quando ha cambiato materiali, ha offerto delle sequenze veramente interessanti, nonostante sia ancora a corto di risultati. Riccardo Tonetti andava come un treno prima di uscire: certo, avrebbe bisogno di fare i primi punti in Coppa del Mondo, ma le qualità di questo ragazzo-fresco di un’ottima due giorni di Coppa Europa a Chamonix-sono davvero immense. Infine, Giordano Ronci ha avuto il suo battesimo del fuoco nel massimo circuito con un pettorale impossibile, soprattutto a fronte delle disastrose condizioni della pista e della neve dopo tanti passaggi: una qualificazione sarebbe stata davvero miracolosa, ma comunque il giovane laziale avrà molte altre occasioni per rifarsi.

 

foto tratta da it.eurosport.yahoo.com

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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