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Sci Alpino

Slalom Wengen: vince Neureuther, bene gli azzurri

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Slalom a dir poco avvincente a Wengen: dopo la prima manche, quindici atleti sono raggruppati nell’arco di un secondo; nella seconda, la spunta Felix Neureuther, alle spalle di Hirscher a metà gara, grazie ad una sciata centrale e davvero efficace soprattutto nei tratti a minor pendenza.

Per il figlio di Christian Neureuther e Rosi Mittermaier si tratta della quarta vittoria in carriera, la seconda stagionale dopo il parallelo di Monaco, ottenuta nel cuore di un periodo in cui il bavarese è davvero regolarmente ad altissimo livello, tanto tra i paletti stretti dello slalom quanto tra le porte larghe del gigante. In seconda posizione, a 21/100, un Marcel Hirscher che, pur facendo la differenza sul muro, si è forse trattenuto, in alcuni tratti, pensando alla Coppa del Mondo assoluta, per sfruttare la ghiotta occasione conseguenza della caduta di Svindal ieri. Torna sul podio, in terza piazza, un Ivica Kostelic eccellente soprattutto nel piano conclusivo, a 25/100 dal vincitore.

Subito dietro al formidabile croato iniziano però a sventolare le bandiere italiane: Manfred Moelgg si conferma una garanzia di regolarità in questa stagione e, nella seconda manche, compie una grande rimonta dal decimo al quarto posto finale, nonostante una lieve indecisione all’inizio del muro. Subito alle sue spalle Stefano Gross (+0.62), sesto a metà gara, con una prestazione nel complesso molto positiva, attaccando nel giusto modo senza per questo incappare in quegli errori che, nel recente passato, lo hanno ripetutamente condizionato.  Finalmente una bella prova di Giuliano Razzoli che, soprattutto nella seconda manche, mette in mostra quell’aggressività necessaria per fare bene: grazie alla sua performance, rimonta dalla quattordicesima sino alla settima piazza, miglior risultato stagionale che lo fa entrare, di diritto, tra i papabili per la selezione iridata.  Più indietro gli altri due, ovvero Patrick Thaler e Cristian Deville, entrambi alle prese con troppi anticipi, soprattutto nella parte alta del tracciato; alla fine, il carabiniere della Val Sarentino è diciassettesimo, mentre il finanziere fassano è diciannovesimo. La prima manche di Roberto Nani dura invece davvero poco prima dell’errore che lo mette fuori dai giochi. In generale, comunque, si può dire che la tracciatura della seconda discesa ad opera del tedesco Doppelhofer ha davvero esaltato le doti degli azzurri, finalmente capaci di osare dal primo all’ultimo paletto, come avevano chiesto, in più di un’occasione, il direttore tecnico Claudio Ravetto e il responsabile del gruppo Jacques Theolier: tre nei primi sette e cinque nei venti per dimostrare, finalmente, di essere la squadra più forte tra i rapid gates.

foto tratta da focus.de

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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