Sci Alpino

Slalom Zagabria: vince la Shiffrin, azzurre a picco

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Lo slalom di Zagabria è presumibilmente il più impegnativo, sia sul piano tecnico sia soprattutto su quello fisico, per le ragazze di Coppa del Mondo: normale dunque che abbia la meglio un’atleta davvero “fresca”, come conferma la sua carta di identità; stiamo parlando di Mikaela Shiffrin, classe 1995, al secondo successo della giovanissima carriera.

Due manche molto lunghe inducono all’errore parecchie atlete: Kathrin Zettel e Michaela Kirchgasser saltano nella prima prova, Veronika Zuzulova, Maria Pietilae-Holmner (terza a metà gara) e soprattutto Tina Maze (seconda) nella manche decisiva. Tuttavia, la vittoria della Shiffrin non è figlia di questa gara ad eliminazione, quanto piuttosto di una sciata semplice, pulita, persino bella da vedere, che le garantisce la prima posizione già a metà gara, prima di completare l’opera senza troppi problemi. 2:01.73 il tempo con cui la fenomena statunitense si impone sulla collina di Sljeme: Frida Hansdotter si accomoda alla piazza d’onore a ben un secondo e diciannove centesimi, mentre torna sul podio la canadese Erin Mielzynki distanziata di 1.76. Quarta e quinta posizione per due piacevoli sorprese, quella Nina Loeseth finalmente ritrovata dopo anni di difficoltà e la brillante francese Laurie Mougel: entrambe partite con un pettorale oltre il 40, entrambe alla miglior prestazione della carriera.

In casa Italia, è un giorno davvero disastroso. Irene Curtoni disputa un’ottima prima manche, chiusa al settimo posto, ma compromette la sua gara con un brutto errore dopo poche porte nella seconda prova; pur riuscendo a rimanere nel tracciato, deve accontentarsi di una diciannovesima posizione finale-a cinque secondi dalla vincitrice- che non rende giustizia alle belle sequenze fatte vedere. Sua sorella Elena termina piuttosto lontana dalle trenta, tutte le altre escono; rimpianti, in particolare, per Chiara Costazza, fuori a poche porte dal traguardo quando viaggiava su tempi da prime quindici, e per Nicole Gius, giunta forse all’ultima chiamata, che aveva un ottimo intermedio prima dell’errore decisivo. Pochi paletti prima dell’errore, invece,  per Manuela Moelgg e Michela Azzola.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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