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Sport Invernali | Paris, Kostner e Origone: un’Italia pigliatutto

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Dalle neve al ghiaccio, abbiamo vinto tutto. Mai come nel fine settimana appena trascorso l’Italia è salita alla ribalta sulla scena internazionale degli sport invernali, lanciando messaggi confortanti a poco più di un anno dall’inizio delle Olimpiadi di Sochi 2014.

Partiamo dallo sci alpino. Vincere la discesa di Kitzbuehel conta più di un Mondiale, per svariati motivi. Tralasciando le difficoltà tecniche di una pista severa ed affascinante come la Streif, il trionfo di Dominik Paris assume ancora maggior rilievo perché avvenuta nel tempio dello sci alpino, davanti ad una vastissima cornice di pubblico (introvabile in qualsiasi altro contesto della Coppa del Mondo) e di fronte anche a diversi vip come il patron della Formula1 Bernie Ecclestone o alla star hollywoodiana Arnold Schwarznegger. Con Paris ha vinto tutto lo sci alpino italiano, il quale finalmente verrà visto anche all’estero come un movimento di riferimento a livello planetario. Il talentuoso e possente altoatesino possiede un’età verdissima per un discesista (23 anni) e, qualora riuscisse nell’intento di rimanere sé stesso e non farsi sovraccaricare dal peso delle nuove aspettative, in futuro è destinato a segnare nuove pagine di storia per lo sport italiano. Con il tempo Paris affinerà le proprie qualità anche in superG, mentre non bisogna dimenticare che da ragazzino era un gigantista capace di battere anche Marcel Hirscher al Trofeo Topolino. Tutto questo per dire che Dominik, magari tra qualche stagione, potrebbe addirittura fare un pensierino alla Coppa del Mondo assoluta. Ma prima dovrà consolidarsi ulteriormente in discesa e provare l’assalto alla “coppetta” di specialità (attualmente è in testa alla classifica davanti al norvegese Svindal). Paris a parte, tuttavia, nel settore della velocità stiamo assistendo all’esplosione di una nuova Valanga Azzurra (clicca qui per leggere l’approfondimento), con l’Italia che attualmente rappresenta la nazione di gran lunga superiore alle altre. Ai Mondiali di Schladming, ad esempio, probabilmente saranno decisive le prove per stabilire chi tra Siegmar Klotz e Peter Fill prenderà parte alla discesa ed al superG (dove l’Italia può schierare un atleta in più grazie al campione in carica Christof Innerhofer): un dato che la dice lunga sulle potenzialità di una selezione tricolore degna erede del Wunderteam austriaco di qualche anno fa.

Nel pattinaggio artistico il Bel Paese ha festeggiato il miglior Europeo della sua storia (clicca qui per approfondimento di Stefano Villa). In chiave Sochi, tuttavia, preoccupa la crescita folgorante delle russe Adelina Sotnikova ed Elizaveta Tuktamysheva, dotate di un talento straordinario ed ancora tutto da affinare, senza dimenticare il fattore campo che come sempre incide non poco negli sport da giuria. Fondamentale, poi, sarà non adagiarsi sui trionfi presenti di Carolina Kostner e volgere sin da ora lo sguardo su un futuro non così roseo. Spesso i trionfi dei fuoriclasse nascondono un ricambio generazionale che fatica ad attuarsi. Era accaduto ad esempio nello sci alpino con Alberto Tomba negli anni ’90 e potrebbe verificarsi la stessa cosa nel pattinaggio artistico. Alle spalle della 25enne altoatesina, infatti, non si intravede alcuna degna erede nel singolo femminile. Eppure la Kostner, con grazia, carisma e, soprattutto, vittorie, ha contribuito non poco alla diffusione di questo sport ed all’aumento di praticanti nello Stivale. Sperperare un simile patrimonio sarebbe un vero peccato, anche se la scuola italiana continua a sfornare talenti nel settore della danza (oltre agli ormai consacrati Cappellini-Lanotte, crescono bene anche i promettenti Guignard-Fabbri).

I successi italiani nel fine settimana non sono finiti qui. Ci piace ricordare un fuoriclasse come Simone Origone, di nuovo sul tetto del mondo nello sci di velocità (clicca qui), mentre ottimi riscontri sono giunti anche dai Mondiali di snowboard, con Roland Fischnaller capace di vincere un argento nel PGS ed un bronzo nel PSL. Tuttavia in quest’ultimo caso non possiamo negare che si sia trattata di una grande occasione mancata per il 32enne altoatesino, il quale nel corso del tabellone ad eliminazione diretta aveva dimostrato di essere il migliore. In semifinale, poi, ha commesso un errore contro il non irresistibile americano Justin Reiter, precludendosi l’opportunità di affrontare nell’atto conclusivo per l’oro lo sloveno Rok Marguc, avversario che sarebbe stato ampiamente alla portata. Fischnaller, dunque, si conferma atleta formidabile e continuo ai massimi livelli, anche se, ancora una volta, ha denotato quella mancanza di killer instinct necessaria per tramutare le buone prestazioni in vittorie piene.

Infine i Mondiali giovanili di biathlon e sci di fondo, con le medaglie di Lisa Vittozzi, Debora Agreiter, Evelyn Insam e Federico Pellegrino, hanno detto che l’Italia ha un futuro e dei ricambi importanti anche in queste discipline.

Sì, è stato davvero un fine settimana esaltante per i colori azzurri.

 

federico.militello@olimpiazzurra.com

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