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Tennis, Coppa Davis: scopriamo la Croazia
A pochi giorni dal termine del primo slam stagionale, gli Australian Open, l’Italia tennistica maschile e pronta a rimettersi al lavoro in vista dell’incontro di Coppa Davis che vedrà opposta la nostra nazionale, in quel di Torino, alla Croazia in un match valido per il primo turno del “World Group” 2013.
Nei primi tre giorni di febbraio la selezione guidata dal Capitano Corrado Barazzutti, sui campi in terra rossa del Palavela, se la dovrà vedere con un avversario che per la nostra tradizione risulta assai scomodo, poichè non siamo mai riusciti a batterlo. I croati infatti nei precedenti match guidano la contesa 2-0(entrambi i match vinti per 3-2; anno 2001 e anno 2008).
Per Seppi e compagni(Fognini, Lorenzi e Bolelli) non sarà facile dunque fronteggiare i ragazzi convocati da Zeljko Krajan che con Cilic, Dodig, Mektic e Pavic spera di confermare il trand positivo della nazione balcanica nei nostri confronti.
Il più temuto dalla nostra nazionale deve essere senz’altro Marin Cilic (n°13 delle classifiche mondiali): è dotato di un ottimo servizio e di un rovescio bimane molto preciso; Goran Ivanisevic è stato il suo modello ed a tratti sembra ricordarlo. Ha una splendida dote di adattabilità a tutte le superfici dimostrata con le otto vittorie in carriera su erba, cemento, indoor e terra.
Preoccupano di meno invece Ivan Dodig (n° 59), Nikola Mektic (n° 260) e Mate Pavic (n°367) , i quali per molteplici ragioni non sembrano molto adatti ad un match di questo tipo sulla terra rossa in Coppa Davis, dove la posta in palio può essere spesso altissima.
Il primo, pur essendo un buon giocatore, non è un “terraiolo” per vocazione, basti vedere i suoi risultati nella stagione europea che porta al Roland Garros dove negli ultimi due anni ha collezionato due uscite al primo turno; il secondo invece non ha grande continuità di gioco e spesso disputa tornei “challenger” minori, dove il livello di paragone non può essere certo quello dei migliori giocatori del mondo ed inoltre si trova nello scomodo ruolo del compagno Antonio Veic (n° 130; infortunato e ben più quotato); mentre il terzo, classe ’93 seppur promettente come dimostra il fatto che abbia già vinto un torneo ATP da juniores, anche se non sembra avere la necessaria dose di esperienza per un incontro dove gli scenari si presentano in sostanziale equilibrio.
L’Italia pare avere tutte le carte in regola per poter superare questo primo turno facendo affidamento sulle proprie capacità e su un pubblico che sospingerà gli azzurri gremendo il palazzetto in ogni ordine di posto, come dimostrano le prevendite dei biglietti; oltretutto torniamo a disputare un turno del Gruppo Mondiale in casa dal 1998, anno in cui poi raggiungemmo la finale, anche la “cabala” è dalla nostra, ragione per il quale non possiamo davvero fallire.
michele.cassano@olimpiazzurra.com
foto tratta da controbreak.it