Sci Alpino

Verso i Mondiali: la Planai, tesoro di Schladming

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Dopo la disputa del parallelo di Mosca di ieri, l’attenzione di tutto il mondo sciistico è concentrata unicamente verso i Campionati del Mondo edizione 2013, che si terranno a Schladming dal 4 al 17 febbraio.

Schladming è una località della Stiria austriaca, posta al centro del Paese, con una lunga tradizione mineraria: tuttavia, dagli anni settanta del secolo scorso, questa zona ha avuto una vera e propria “svolta turistica”, consacrandosi come una delle più belle case dello sci alpino a livello globale. Il merito è tutto del Planai, massiccio montuoso che svetta a quota 1906 metri, dal quale si dipana l’omonima pista e le altre del comprensorio. Negli ultimi decenni, Schladming e la Planai (intesa come pista, perciò al femminile) sono diventati una meta fissa del Circo Bianco, avendo ospitato praticamente tutte le specialità dello sci alpino pur con un legame particolare con lo slalom: indimenticabili le edizioni notturne, in un tripudio di folla, delle gare tra i pali snodati. Nel marzo scorso, in condizioni atmosferiche poco piacevoli (faceva decisamente caldo, la neve si squagliava sotto le lamine), la cittadina austriaca ha ospitato le finali di Coppa del Mondo, presentandosi ufficialmente in vista di questi Mondiali.

Proprio per le particolari condizioni di gara della passata stagione, diventa difficile prendere quelle competizioni come metro di riferimento per analizzare le piste iridate: tuttavia, l’impressione generale è che, se il pendio si dimostra molto interessante per le prove tecniche (anche se poi, com’è noto, fa molto la fantasia del tracciatore), lo è altrettanto anche per quelle veloci, per quanto sembri in grado di premiare principalmente gli atleti che hanno un maggior feeling con la scorrevolezza. La pista maschile e quella femminile hanno partenze diverse, ma una medesima conclusione.

Quella maschile si può dividere in tre parti: quella iniziale dove, all’incirca per 30”, si resta in posizione alla ricerca della massima velocità, su pendenze a volte piuttosto blande che quindi esaltano ulteriormente le doti degli scivolatori; quella centrale, costituita da una serie di curvoni veloci e, soprattutto, da parecchie ondulazioni che rendono fastidiosa la vista dei passaggi successivi (ma c’è anche il Klammerschuss, altro punto in cui fare gran velocità); quella finale, caratterizzata dalla-ahinoi-celebre Fossa degli Italiani e dalla Weirather-S, piuttosto tecnica.

Anche la linea di discesa femminile favorirà le atlete in grado di far correre lo sci, sempre con l’eccezione della parte conclusiva dove dovrà essere affrontata, per ricondursi al medesimo traguardo della pista maschile, la complessa Schladming-S. Il Planai Schuss e il Breilerhang sembrano tuttavia fatti apposta per creare velocità: una situazione che potrebbe non dispiacere a Lindsey Vonn, ma anche a qualche azzurra…

foto tratta da schladming.at

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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