Atletica
Atletica, Europei indoor: le azzurre che sognano una medaglia
Poche ore ci separano dall’inizio degli Europei indoor. I quaranta azzurri che sono sbarcati a Goteborg sono sempre più in palpitazione. Dopo avervi presentato le possibilità di medaglia al maschile (cliccate qui per leggere l’articolo), vediamo dove l’Italia al femminile può sognare.
La carta migliore che ci giochiamo è ovviamente quella di Alessia Trost. La friulana è entrata nella storia dell’atletica italiana superando la fatidica barriera dei 2 metri, quella soglia che fa tanta paura al femminile, quel muro valicato solo dalle vere numero uno. La diciannovenne si è regalata la giornata di gloria a Trinec, ma si è poi ripetuta su quei livelli.
L’1.95 sembra ormai una misura su cui non avere più problemi, l’1.98 è nelle gambe costantemente, e si è pure portato l’attacco al mitico 2.01 di Sara Simeoni. Nessuna si è spinta a tanto, in tutto il Mondo (!), in questo 2013. Senza Vlasic e Cicherova (idolo della nostra azzurra), i favori del pronostico sono tutti dalla parte dell’allieva di Chessa: deve controllarsi solo dalla spagnola Beitia (salita a 1.98 in quest’inverno, ma con un personale di 2.02) e dalla grande Tia Hellebaut, olimpionica a Pechino ma ferma a 1.97 (tra l’altro già battuta dalla Trost nel meeting belga). Domenica la nostra stella potrebbe andare a letto con il primo oro tra le grandi.
Roberta Bruni si presenta col botto a Goteborg. In pochi si sarebbero aspettati una crescita così repentina in soli otto mesi. Invece la diciottenne ha strabiliato tutti e ha scalato le posizioni della piramide dell’asta di gradino in gradino. Il prodigioso 4.60 di Ancona è l’apice di due mesi fatti di superbe prestazioni e di un miglioramento tecnico evidente. In Svezia, lei che è ancora juniores, farà la sua prima uscita tra le grandi. L’obiettivo dichiarato è chiaro: abbattere il record mondiale di categoria, quel 4.63 detenuto dalla svedese Bergtsson. Con questa misura le medaglie dovrebbero arrivare. Si parla di un bronzo, ovviamente. La russa Savchenko e la britannica Bleasdale, infatti, sembrano purtroppo di un altro pianeta.
Veronica Borsi può sognare a occhi aperti. La venticinquenne è scesa ad un 8.00 tondo tondo sui 60hs, diventando la seconda performer italiana di sempre. Il suo crono è addirittura il quarto nella entry list della rassegna continentale e sperare è lecito. Davanti a lei c’è la bielorussa Alina Talay, capace di 7.99: tutto è possibile. Certo scendere sotto gli otto secondi sarebbe un grandissimo risultato, una missione portata a termine nell’occasione più importante. Per i metalli più pregiati, verosimilmente, servirà abbattere il record italiano di Carla Tuzzi (7.97). Lo stile della Borsi è molto lineare e pulito: staremo a vedere. Sognerà la finale anche Marzia Caravelli: questo inverno ha fermato il cronometro su un superbo 8.03 (che è anche personal best), ma un leggero infortunio l’ha bloccata nelle ultime due settimana. Speriamo che la trentunenne si sia ripresa e possa dare il meglio. Nella stessa gara Micol Cattaneo proverà a tornare sui livelli di quell’indimenticabile 8.02.
Inseriamo Simona La Mantia, da grande campionessa qual è. L’oro di due stagioni fa brilla ancora, ma la triplista si è un po’ smarrita ed è quasi impossibile che possa replicarsi nel weekend. È ferma a un discreto 14.06 che le vale sì la settima misura d’entrata, ma a oltre 35cm dal podio virtuale. È lecito comunque aspettarsi un bel miglioramento e attendere il ritorno della siciliana a grandi livelli.
Chiara Rosa è stata bronzo all’ultima rassegna outdoor. Non è nel pieno della forma, ma chissà…Per la medaglia servirà gettare il peso intorno alla fettuccia dei19 metri.
In conclusione speriamo in una bella prestazione di Margherita Magnani sui 1500m: proverà a scendere sotto il 4:12.44 del personale stagionale.
stefano.villa@olimpiazzurra.com