Atletica
Atletica italiana, gli azzurri da tenere sott’occhio/Prima Parte
Sappiamo benissimo che l’atletica italiana sta mostrando i muscoli nelle ultime settimane. Ne abbiamo parlato diffusamente (cliccate qui per leggere l’approfondimento). Tra Trost, Bruni, Tumi, Tamberi (giusto per citare i più “famosi”) stiamo iniziando a gioire alla grande. Non finisce qui, però. Ci sono altri giovani che potrebbero fare davvero bene in questo 2013. Questa prima puntata la dedichiamo al settore maschile, mentre domani ci soffermeremo sulle ragazze.
C’è grandissima attesa per Jose Reynaldo Bencosme De Leon. Il ventenne di origini dominicane che da ormai dieci anni residente a Cuneo, ha già avuto l’esplosione nella passata stagione quando riuscì a strappare una stupenda qualificazione olimpica sui 400hs. I margini di miglioramenti sono immensi per la nostra grande promessa che può sbocciare definitivamente. Migliorando il salto della barriera, valutando al meglio le falcate tra un ostacolo e l’altro, c’è la possibilità di strappare dei tempi importanti. Primo obiettivo sarà quello di scendere sotto i 49 secondi, poi si inizierà a lavorare e chissà cosa salterà fuori.
Non è una promessa perché è già realtà, ma anche Daniele Greco è uno dei big da tenere d’occhio. Del suo 17.07 nel triplo fatto registrare settimana scorsa (seconda prestazione mondiale stagionale) abbiamo già detto, ma il nostro 23enne (le nuove candeline le spegnerà quando sarà in Svezia per gli Europei indoor di inizio marzo) ha tutte le carte in regole per ripetere il super 2012 che lo ha portato al quarto posto olimpico. Anzi, può addirittura migliorare. La prima missione sarà quella di riuscire ad allentare i nervi in gara, poi sicuramente proverà a migliorare il proprio personal best (ora fermo a 17.47) e perché no anche ad avvicinare il record italiano (superato l’anno passato ma con vento a favore oltre i limiti consentiti).
Il venticinquenne Andrea Lalli ha di fronte dei mesi di fuoco che gli dovranno dare le prime risposte fondamentali al quesito che si sta ponendo da anni: sono in grado di disputare Maratone di alto livello? Il debutto del molisano sulla 42.195km è previsto a Roma il 17 marzo. Noi siamo sicuri che il campione europeo di campestre possa fare davvero bene su strada.
Claudio Stecchi ha fallito il debutto stagionale non superando 5.35 nell’alto, ma siamo convinti che si tratti di un piccolo errore di percorso. Il ventunenne fiorentino, allenato da Vitaliy Petrov, ha forza e tecnica sufficienti per replicare il 5.60 fatto registrare l’anno passato e andare ben oltre. Uno dei talenti più precoci della nostra atletica ha di fronte dodici mesi decisivi per la propria crescita e per confermarsi ancora una volta quel ragazzo che conquistò l’argento ai mondiali juniores di Moncton. Uno che ha tolto a Gibilisco il primato nazionale allievi non può che avere grandi doti.
Aspettiamo di ritrovare Mohad Abdikadar dove lo avevamo lasciato a settembre: dal terzo tempo italiano juniores di sempre sui 1500m (3:39.53). Crescita graduale per il diciannovenne di origini somale (azzurro dal 2011 grazie allo status di rifugiato visto che la sua terra sta vivendo una bruttissima guerra civile) da cui ci aspettiamo delle belle cose condite dalla solita umiltà.
Paolo Dal Molin ha iniziato col botto a Karlsruhe sui 60hs. La stagione si prospetta scoppiettante anche sui 110hs outdoor dove è sicuramente chiamato a migliorare l’undicesima prestazione italiana di sempre: correggendo la fase di approccio alla barriera e il suo superamento sarà uno scherzo tirare giù il 13.64 di personale.
Molto bene Maksym Obrubanskyy capace di ridiscendere sotto gli otto minuti sui3000 metri (7:58.21, a tre secondi dal suo personale): non gli succedeva da due anni. Continuano così i progressi del ventiquattrenne di origini ucraine.
Chiudiamo con Giorgio Rubino. Certo è classe 1986, ma nella marcia i ritmi sono completamente diversi. Chiaro che le possibilità di giudizio sui suoi 20km saranno rare come richiede la disciplina, ma è un talento che potrebbe esplodere definitivamente.