Atletica
Atletica italiana: una settimana da incorniciare
L’atletica leggera italiana non viveva una settimana così da anni. Il movimento si è risvegliato ed è vivo più che mai. Sia chiaro: la nuova presidenza è in carica solo da un paio di mesi quindi i suoi meriti sono ancora limitati. Ma una cosa è certa: Alfio Giomi porta una “fortuna” pazzesca! E un’altra cosa, più importante: le prestazioni arrivano per la maggior parte da giovani fantastici.
Tutto era iniziato martedì quando Alessia Trost entrava nella storia sportiva del nostro Paese balzando oltre la fatidica barriera dei due metri in quel di Trinec (cliccate qui per vedere la prestazione). Ne abbiamo parlato in lungo e in largo (cliccate qui per la cronaca) e abbiamo operato anche un confronto tra le nostre tre super donne (cliccate qui per l’approfondimento). Sapevamo che la diciannovenne friulana ci avrebbe regalato grandi soddisfazioni ed ecco che la campionessa mondiale juniores ci ha subito accontentato.
Poi qualche giorno di riposo prima di un weekend stellare. Una due giorni azzurra del genere non l’avevamo mai vista. Record nazionali migliorati, gioventù esplosiva, prestazioni confortanti, personal best abbattuti: un risorgimento generale.
Nel primo pomeriggio di sabato ci aveva pensato Michael Tumi a sfondare una porta. A Magglingen (Svizzera) il quasi 23enne si è esibito sui 60m e ha sfoderato un magnificato 6.53 (cliccate qui per vedere la performance), a limare di due centesimi il primato di Pierfrancesco Pavoni che reggeva addirittura dal 3 marzo 1990: all’epoca il vicentino aveva un solo mese d’età (cliccate qui per leggere la cronaca)! E dire che non è uscito bene dai blocchi di partenza, altrimenti chissà cosa avrebbe combinato.
Pochi minuti prima la maghetta del settore femminile decideva di riscrivere l’asta azzurra. Roberta Bruni volava a un pazzesco 4.51 a Fermo (cliccate qui per la cronaca): rincorsa ottima, infilata d’attrezzo perfetta, poi su a volare (cliccate qui per vedere la prestazione). Al momento del rilascio ci sono ancora alcune cose da vedere: la 19enne laziale ha dei margini di miglioramento pazzeschi. Intanto cancella dalla prima linea del primato Anna Giordano Bruno che, al coperto, si era fermata al 4.50 nel 2010. Il bronzo ai mondiali juniores di Barcellona si è migliorata di ben16 centimetri in sei mesi, e potevano essere 25 se sul secondo tentativo a 4.60 fosse stata più fortunata (e quello sarebbe stato sì primato assoluto perché la Bruno aveva superato il 4.60 outdoor nel 2009). Diciamo solo una cosa: primo posto nelle liste mondiali stagionali!
Non finisce qui. È stato un sabato da cuori forte. Riparte anche l’ostacolismo (che, dobbiamo dirlo, nel 2012 era stato uno dei settori migliori). Marzia Caravelli sui 60hs di Magglingen si è spinta fino a 8.03, terzo crono italiano di sempre (il 7.97 di Claudia Tuzzi è qualcosa di ancora storico). Non poteva essere da meno Micol Cattaneo che, nel prestigiosissimo meeting di Karlsruhe, ha chiuso seconda in 8.09 (sta tornando la donna che nel 2008-2009 fece registrare addirittura 8.02?). Veronica Borsi a Mondeville si inventa un personal best da 8.06. Come sognare ad occhi aperti. Solo donne? Macché. Gli uomini non vogliono essere da meno con le barriere. Ci pensa il venticinquenne Paolo Dal Molin a difendere le sorti dei maschietti con uno spettacolare 7.64 a Karlsruhe che è il suo personal best! E dire che ha sbagliato a saltare in alcune circostanze: chissà cosa ne sarebbe uscito! Mancava solo la ciliegina di Emanuele Abate, che speriamo di rivedere al più presto per ritoccare il suo record italiano di 7.57.
Ne abbiamo ancora! Ed è una bella e gradita bomba. L’olimpico Daniele Greco, ventiquattrenne a breve, iniziava la propria stagione ad Ancona e il suo salto triplo è ripartito da un eccellente 17.07 che, al momento, è la seconda prestazione mondiale stagionale.
Elisa Cusma in 2:04.38 sugli 800m dopo che settimana scorsa aveva fatto registrare il nuovo record italiano sui 1000m; Margherita Magnani al primato personale sui 1500m con 4:13.17 (non si correva così forte da undici anni quando Sara Palmas registrò 4:13.21); il primato personale del giovanissimo Maksym Obrubansky (7:58.21 sui 3000).
Tutta questa è gente che ci rappresenterà agli Europei indoor di inizio marzo a Goteborg (Svezia). Ci aspettiamo moltissimo!
Ah, un’altra cosa. Andrea Lalli ha vinto la campestre valida per la Coppa Campioni (cliccate qui per saperne di più)…Proprio il 25enne molisano aveva invertito la rotta col trionfo agli Europei di Budapest a inizio dicembre. Torna in Kenya per preparare il debutto nella maratona, a Roma il 17 marzo.
L’unica delusione di giornata arriva da Libania Grenot che a Boston corre i 400m in un modesto 56.49. Non era lecito aspettarsi cose incredibili da Andrew Howe che tornava a cimentarsi sul lungo…Due nulli ad Ancona prima di abbandonare la competizione per non rischiare inutilmente la propria condizione fisica.
Da Gianmarco Tamberi aspettiamo che si sblocchi: sul terzo 2.27 ad Arnstadt (Germania) eravamo vicini a vederla. L’olimpico sta lentamente recuperando da un lieve infortunio che gli ha bloccato la preparazione tecnica a dicembre: siamo certi che ci sorprenderà. Stecchi si è invece arenato sul 5.35 nell’asta a Lienz.