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Ciclismo: l’Italia farà ancora fatica nelle classiche?

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Con la vittoria di Gasparotto nell’Amstel Gold Race dello scorso anno, l’Italia è tornata ad imporsi in una classica World Tour dopo quasi 4 anni. Certo, una rondine non fa primavera: l’Italia è pronta per tornare a recitare un ruolo da protagonista con delle vittorie pesanti nelle corse di un giorno?

La risposta potrebbe essere positiva. Lo scorso anno gli azzurri sono saliti sul podio di tutte le Classiche Monumento, ad esclusione del Lombardia, dove comunque un alfiere italiano è arrivato quarto. Quello che manca resta la vittoria. L’ultimo successo in una Monumento (Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi, Lombardia), manca dal 2008, e se anche in questa stagione la casella dei primi posti dovesse rimanere vuota, sarebbe passato un lustro da quel giorno in cui Cunego alzò le braccia al Giro di Lombardia.

I tifosi potrebbero sognare già alla Milano-Sanremo, dove non si impone un corridore del Bel Paese dal 2006, quando vinse Pippo Pozzato. Proprio il vicentino, passato alla Lampre-Merida nell’inverno, potrebbe essere una delle frecce migliori della nostra faretra: discretamente veloce allo sprint, potrebbe riuscire a rimanere con i migliori se ci fosse selezione. È atteso ad un salto di qualità Sacha Modolo, che aveva iniziato bene la stagione, battendo anche Cavendish. Il suo percorso di avvicinamento alla Classicissima, però, è stato  rallentato da un infortunio che potrebbe pesare sulla sua preparazione che quindi potrebbe non essere ottimale.

Verso la fine di marzo sarà tempo di andare al nord, dove si correranno corse più impegnative. Anche qui, Pozzato è chiamato alla conferma dopo i buoni segnali lanciati lo scorso anno, quando arrivò secondo al Fiandre. Il percorso dovrebbe essere ancora lo stesso che l’anno scorso lo portò vicino al successo e con un ulteriore, piccolo miglioramento, il primo posto non è precluso. Non sarà della partita Alessandro Ballan, che nel 2012 salì sul podio sia al Fiandre che nella Regina delle Classiche, la Parigi-Roubaix. Tra i giovani potrebbero mettersi in mostra Daniel Oss e Oscar Gatto.

Terminata la Roubaix non ci sarà nemmeno il tempo di rifiatare che dopo una settimana il grande ciclismo sarà in scena all’Amstel Gold Race. Gasparotto proverà a bissare il successo dello scorso anno, ma ci sono anche altri italiani che potrebbero ben figurare. Gatto al Mondiali ha dimostrato di poter far bene sul Cauberg, e Damiano Cunego è chiamato a dare dei segnali in vista del suo futuro. Due giovanissimi potrebbero mettersi in luce: Diego Ulissi e Moreno Moser. La lunghezza del percorso, superiore ai 250km, potrebbe metterli in difficoltà, ma dopo due stagioni più che buone lo scorso anno, sono attesi anche ad alti livelli.

In particolare per Ulissi potrebbe essere più adatta la Freccia Vallone, che si svolgerà tre giorni dopo l’Amstel. Più corta, è caratterizzata, nel finale, dal Muro di Huy, molto impegnativo. Lo scorso anno Diego ha colto un’ottima top10, che quest’anno potrebbe migliorare ulteriormente. La domenica successiva sarà il turno della Liegi-Bastogne-Liegi, un sogno per tutti i ciclisti. Dovrebbe parteciparvi anche Vincenzo Nibali, che ha sfiorato la vittoria nel 2012: la preparazione per il Giro potrebbe sfavorirlo, ma ha dimostrato di poter essere competitivo in diversi periodi della stagione.

Prima degli appuntamenti autunnali, si correranno delle classiche minori, come per esempio le corse Canadesi, San Sebastian o il Trittico Lombardo, che però di fatto porteranno al Mondiale, che si svolgerà a Firenze. Il percorso duro potrebbe aiutare gli azzurri, che sono chiamati a tornare protagonisti: l’iride in Casa Italia manca dal 2008, quando si impose Ballan a Varese.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: cyclingnews.com

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