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Ciclismo
Ciclismo su pista: è tempo di Mondiali. La giovane Italia vuole stupire
Scattano domani, alla Minsk Arena della capitale bielorussa, i Campionati del Mondo di ciclismo su pista, che proseguiranno sino a domenica. Diciannove gare (dieci maschili e nove femminili) per un totale di 57 medaglie da assegnare.
L’anno scorso, a Melbourne, era stata proprio l’Australia a fare la parte del leone, con 6 ori e 15 medaglie complessive, due in più della Gran Bretagna. L’Italia era rimasta a secco: quest’anno, tuttavia, il nostro movimento è apparso in grande crescita con prestazioni molto positive tra Coppa del Mondo ed Europei, in particolare per quanto riguarda l’inseguimento a squadre tanto maschile, quanto femminile.
Molte nazionali si presentano al via della rassegna iridata con una rosa meno competitiva rispetto al recente passato: la stessa Australia sarà priva dei tre campioni del mondo in carica (Cameron Meyer, Shane Perkins e Anna Meares), mentre la Gran Bretagna rinuncia a Chris Hoy, Geraint Thomas, Ben Swift e Victoria Pendleton. Tutte le selezioni hanno infatti avviato il processo di ringiovanimento che scatta automaticamente all’avvio di un nuovo quadriennio olimpico: l’Italia, sotto questo punto di vista, appare già ben instradata. Agli ordini di Marco Villa e Dino Salvoldi ci sono di fatto tutti i migliori pistard azzurri, con l’eccezione di Elia Viviani concentrato, comprensibilmente, sulla preparazione per le Classiche su strada: tra i convocati, spiccano ovviamente gli atleti capaci di realizzare le grandi prestazioni dell’inseguimento a squadre, ma anche grandi solisti come Paolo Simion (atleta poliedrico come pochi altri, molto pericoloso per l’omnium) o la veterana Giorgia Bronzini, da sempre a suo agio nello scratch e nella corsa a punti. Tutti gli azzurri, comunque, hanno mostrato grandi progressi in stagione; merito di una sempre maggiore considerazione che la pista sta (finalmente!) ottenendo a livello federale e tecnico, permettendo a molti atleti di integrarla con la strada; non è un caso che tra i convocati ci siano professionisti come Marco Coledan, Ignazio Moser e Davide Viganò, mentre tutte le ragazze hanno un ingaggio in un team professionistico.
Sulla strada di Rio 2016, la manifestazione di Minsk inizia a rappresentare un importante banco di prova per la rinascita del nostro ciclismo su pista.
foto tratta da bicibg.it
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com