Sci Alpino
Fenoneno Shiffrin, l’oro è suo!
17 anni. 17 anni e una medaglia d’oro mondiale già in bacheca. E’ Mikaela Shiffrin, vincitrice dello slalom odierno di Schladming. Gli aggettivi per la statunitense classe 1995 sono già finiti: e del resto, cosa c’è da dire su un talento tanto precoce e tanto vincente? La gara di oggi è stata la consacrazione di una stagione che l’ha vista vincere tre volte in Coppa del Mondo, mettendo in fila fior di campionesse, con la sua sciata semplicemente…fenomenale, appunto, perché di un fenomeno stiamo parlando.
Dunque, questa ragazza che tre anni fa vinceva il Trofeo Topolino è oggi campionessa del mondo. Precisa e veloce, senza paura delle buche che si vanno a formare e nemmeno di quei-per la verità pochi-tranelli pensati dai tracciatori, Mikaela Shiffrin rimonta dalla terza piazza nella seconda manche e va a vincersi l’oro con il tempo di 1:39.85. L’argento è festa Austria, è la festa di Michaela Kirchgasser, nata e cresciuta da queste parti, su queste montagne, su queste nevi: una grande seconda manche della padrona di casa, una bella rimonta, un argento preziosissimo e quasi commovente. Terza Frida Hansdotter, la svedese leader a metà gara: quella maledetta vittoria le sfugge anche oggi. Frida è sempre lì, sul podio, con le migliori: oggi, però, aveva l’occasione per dare una svolta alla sua carriera, per dimostrare di essere una vincente…e invece si incarta a poche porte dal traguardo, chiude a 26/100, comunque una bella medaglia, anche se di rimpianti ne avrà parecchi. Giù dal podio, nell’ordine, la veterana Tanja Poutiainen, Tina Maze e l’ottima Maria Pietilae-Holmner, miglior tempo nella seconda manche.
E l’Italia? Beh, noi non abbiamo una Shiffrin nello slalom, è risaputo. La migliore è Chiara Costazza: diciassettesima a metà gara, dove sconta ancora un pettorale piuttosto alto, la fassana mette in mostra delle sequenze davvero molto buone nella discesa decisiva, nonostante qualche arretramento di troppo, e chiude quattordicesima a 1.90 con un significativo quinto tempo parziale nella manche decisiva. Chicca sta tornando, quest’anno ha rimesso insieme i pezzi dopo tanta sofferenza. Conclude venticinquesima Manuela Moelgg che sbaglia subito in partenza e compromette la sua gara: nella seconda manche, è leggermente più reattiva, ma l’esito finale non cambia di molto. Lo slalom iridato di Irene Curtoni dura quattro porte: troppo inclinata e arretrata, lo scarpone tocca la neve e la valtellinese cade in un punto dove, comunque, molte altre atlete sono andate in difficoltà. Grossi rimpianti per la ragazza di Cosio, certamente limitata dal mal di schiena ma, indubbiamente, molto delusa per questa prestazione. Michela Azzola taglia il traguardo della prima prova con un distacco pesantissimo, trentaseiesima per un paio di grossi errori: la bergamasca salta poi nella seconda manche.
Domani si chiude con lo slalom maschile: Hirscher contro Italia? Così pare. E non sarebbe male beffare gli austriaci, già pronti a stappare lo spumante per il loro fenomeno…
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com