Oltre Cinquecerchi
Il sumo italiano: una disciplina in crescita
Tra tutti gli sport di combattimento esistenti nel mondo e diffusi in Italia grazie all’avvento dei tecnici orientali nel nostro Paese, a cavallo tra il 2012 ed il 2013, uno in particolare ha saputo farsi strada crescendo in modo assai inaspettato e ottenendo risultati di rilievo: il sumo.
Questa antica disciplina di origine nipponica è una forma di lotta corpo a corpo nella quale due lottatori si affrontano con lo scopo di atterrare o estromettere l’avversario dalla zona di combattimento detta dohyo.
A livello nazionale l’attività è fervente e nello scorso mese di dicembre si sono disputati i Campionati Italiani Assoluti, dove a distinguersi sono stati “i rikishi” (termine giapponese per indicare i lottatori) piemontesi di Casale Monferrato per il comparto maschile, mentre nel settore femminile è stata la squadra pugliese di San Vito dei Normanni ad essere protagonista aggiudicandosi il titolo.
Il palcoscenico internazionale inoltre vede i nostri rappresentanti ad alti livelli, come testimonia l’ultimo campionato europeo dove il bottino raccolto è stato di otto medaglie(2 ori; 2 argenti; 4 bronzi). La possibilità di ottenere questi importanti riconoscimenti è data dal fatto che gli azzurri hanno la possibilità di misurarsi con i migliori interpreti nel prestigioso torneo annuale “Città di Barcis (Pn)”, dove presenziano le maggiori potenze continentali tra cui Ungheria, Germania e Olanda.
I rappresentanti più importanti per il movimento sono sicuramente il giovanissimo Nicola Palumberi (categoria 60Kg;)-bicampione d’Europa U18 e U21- e Andrea Epiro (categoria 115Kg), che si è classificato quinto assoluto agli ultimi Campionati del Mondo; a livello femminile inoltre si è fatta strada anche l’ottima Elena Battaiotto (categioria 55Kg) ,due volte argento europea U21 e seniores.
foto tratta da poliziapenitenziaria.it
michele.cassano@olimpiazzurra.com