Italia-Francia, le pagelle: Orquera e Parisse trascinatori
L’Italia fa l’impresa e batte la Francia nella prima giornata del Sei Nazioni, conquistando peraltro il secondo Trofeo Garibaldi della storia. Le pagelle degli eroi protagonisti di quest’impresa epica.
Andrea Masi, 7,5: lui vuole giocare centro, Brunel lo piazza ancora estremo. Alla fine ad avere ragione è il ct, perché il trequarti dei London Wasps riesce a esprimersi al meglio anche da fullback, sfondando a ripetizione la linea francese e tenendo sempre alta la guardia in difesa.
Giovanbattista Venditti, 8: distruttivo nei break che mandano all’aria i fragili dirimpettai transalpini. Una belva. E aspettiamo ancora progressi dal punto di vista tattico.
Tommaso Benvenuti, 6,5: Brunel continua a dargli fiducia, nonostante una stagione in ombra. Tommy risponde ‘presente’, anche se rispetto ai suoi compagni di squadra tende ancora a sfigurare.
Alberto Sgarbi, 7: meglio del suo compagno di reparto. Palla in mano è un trattore, in difesa potrebbe fare meglio ma si dimostra affidabile.
Luke McLean, 7,5: un fattore, sia nel gioco tattico al piede che quando si tratta di allargare il gioco. Non è più il McLean svagato di novembre, ma un giocatore vero. E da estremo potrebbe rendere ancora meglio. Pulito e concreto.
Luciano Orquera, 9: nelle Zebre non sta facendo faville, ma la maglia della Nazionale è tutt’altra cosa. Luciano dimostra come Italia-Australia non sia stata una casualità e diventa di nuovo il trascinatore assoluto. Il confronto con Michalak, a fine partita, è praticamente inutile. Efficace e fantasioso, preciso al piede e coraggioso. A 31 anni, Orquera è salito alla ribalta definitivamente.
Tobias Botes, 7: non perfetto, ma puntuale e preciso nello smistare gli ovali. Ogni tanto è penalizzato dalla consueta foga, che, se controllata, farebbe di lui un mediano di mischia di assoluto livello.
Sergio Parisse, 9: zittisce il pubblico perché la sua meta arriva appena dopo 4′, troppo presto per cominciare a sognare. Capitano vero, leader assoluto. Chiamato a prendersi responsabilità anche in rimessa laterale, Sergio non tradisce, sfornando una prestazione eccezionale come non accadeva da tempo.
Simone Favaro, 8: una verve incredibile, che non fa mai mancare in ogni placcaggio. Lavoro oscuro di inestimabile valore.
Alessandro Zanni, 8,5: il friulano conferma – se mai ce ne fosse bisogno – le sue immense qualità. Nulla da invidiare a Ouedraogo e a Dusatuoir. Porta giù anche qualche rimessa laterale, che non fa mai male.
Francesco Minto, 8,5: una macchina da placcaggi, un motore inesauribile, una spina nel fianco in ogni fase offensiva avversaria. Il Gladiatore è esploso e adesso non si ferma più.
Quintin Geldenuhys, 8: ancora più in ombra rispetto a Favaro probabilmente ma, al pari del flanker trevigiano, incisivo allo stesso modo. Intensità, fisicità e anche intelligenza.
Martin Castrogiovanni, 8,5: bravissimo, nell’occasione della meta, ad infilarsi nell’unico spazio libero nel momento giusto. In mischia comanda insieme a Lo Cicero. Ora, però, deve cantare “Il cielo è sempre più blu”, lo aveva promesso.
Leonardo Ghiraldini, 8: qualche touche un po’ sgangherata, ma il Ghira è assolutamente protagonista nel resto della partita. Stoico all’80’, quando resiste in mischia nonostante delle condizioni non perfette.
Andrea Lo Cicero, 8: a 37 anni, sono pochi i piloni che possono vantare di aver messo in difficoltà Il Barone durante tutta la partita. Esce vittorioso da quasi tutti gli ingaggi. Poderoso.
Alberto De Marchi, 7,5: il suo ingresso in campo non cambia le carte in tavole in mischia. Prestazione di grande sostanza.
Davide Giazzon, 6,5: macchia un’ottima prestazione con il giallo al 79′, ma il tallonatore delle Zebre ha soprattutto un ottimo impatto sulla partita.
Lorenzo Cittadini, 7,5: solido come De Marchi, la differenza fra lui e Castro rasenta lo zero.
Antonio Pavanello, 7: lui o Geldenhuys, il risultato è il medesimo. Sacrificio e quantità per il capitano del Benetton.
Paul Derbyshire, 7: efficace, sempre presente. Una sicurezza per la terza linea, che può contare anche su ricambi di altissimo livello.
Edoardo Gori, 7,5: ancora una volta, fa notare come la forbice fra lui e Botes sia in continuo dilatamento. Idee più chiare, meno confusione e doti da leader.
Gonzalo Canale, sv.
Jacques Brunel, 10: tutta la rosa crede fermamente in lui e nelle sue idee. Ha il merito di cambiare una mentalità ancora poco vincente, portando a livelli ormai di eccellenza la nostra Italia. Con lui, l’Italrugby può voltare – se non lo ha già fatto – pagina.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
foto tratta da repubblica.it