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Sci Alpino

La risalita di Nadia Fanchini

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Il sorriso di Nadia Fanchini è una garanzia. La finanziera di Montecampione di Artogne, ventisette anni da compiere a giugno, non ha mai perso l’ottimismo nemmeno nei momenti più bui, quando, tra un infortunio e l’altro, rischiava seriamente di veder compromessa la propria carriera: e sarebbe stata una perdita enorme per lo sci azzurro, perché questa ragazza, da sempre, ha dimostrato un talento ben superiore alla media. Una gara vinta in Coppa del Mondo, una bella serie di podi, un bronzo mondiale ad Are 2009, un’altra medaglia sfiorata per un niente, al debutto iridato, a Santa Caterina Valfurva: in mezzo, appunto, a tanti stop. Nadia si è sempre rialzata, perché, come ci ha detto l’altro pomeriggio alla presentazione della spedizione azzurra per Schladming, “è la passione che mi muove. Non riesco davvero a stare senza sci, per questo non mi è mai passato per la testa di arrendermi”.
Questa stagione, per Nadia, è l’ennesima risalita. Anche perché “gli ultimi due infortuni sono stati molto vicini e mi hanno portato via un po’ di sicurezza, soprattutto nelle discipline veloci. Mi rendo conto di non essere ancora al top sotto questo aspetto, ma gradualmente sto ritrovando le sensazioni migliori, che mi permetteranno di sciare sempre meglio e quindi di crescere anche sul piano dei risultati”. Quest’anno la camuna ha chiuso due volte nelle prime quindici, entrambe in gigante, e soprattutto a Maribor ha dato un’ottima impressione: i Mondiali si avvicinano e la condizione cresce, anche perché “non vedo l’ora di essere al cancelletto di partenza della prova iridata e di dare il massimo!”.

foto tratta da sport.sky.it

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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