Calcio

Milan-Barcellona: si può fare? Ecco perché sì

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C’è chi dice che il pronostico è chiuso in partenza. Che un Milan più debole dello scorso anno, privo oltretutto di quel Mario Balotelli trascinatore dell’ultimo periodo, non abbia chance contro un Barcellona che è sempre la stessa macchina perfetta di sempre. Eppure, il Diavolo non è così spacciato come sembra.

Certo, se stasera arrivasse una sconfitta, o un pareggio con più di due gol, sarebbe quasi inutile sobbarcarsi la trasferta del Camp Nou. Se il Milan vuole passare questo turno, deve puntare a un pareggio con poche reti; ma giocare per il pari, contro il Barca, significa perdere. Quindi il Milan, questa sera, deve vincere, per poter andare in Catalogna a giocarsi il tutto per tutto. Lo può fare. Dimentichiamoci la marcatura a uomo su Messi: è uno stile di gioco che appartiene ad un calcio che non c’è più, o comunque applicabile solo nei confronti di una squadra che ha un’unica stella…mentre il Barcellona, si sa, non è solo Messi e anzi sarebbe pericolosissimo concentrarsi solo su di lui, lasciando libertà ai centrocampisti più forti del mondo. Ecco, la prima mossa da fare è proprio lì, in mediana: il Milan non ha una difesa forte. Zapata e Mexes non offrono garanzie contro l’attacco dei blaugrana, sulle fasce invece la situazione è leggermente migliore; dunque, ci vuole un centrocampo di grinta e polmoni. Riccardo Montolivo, stasera, non dovrà pensare solo ad impostare il gioco, compito peraltro fondamentale; dovrà dimostrarsi un ottimo interditore, un giocatore capace di spezzare la manovra degli avversari, ruolo nel quale sarà affiancato, ovviamente, da Ambrosini e Muntari, più propensi a questo tipo di lavoro. Si deve evitare che il pacchetto arretrato del Milan si trovi solo ad affrontare la furia di Messi, Pedro, Iniesta, Fabregas e dei “terzini d’attacco” del Barca; per questo, al terzetto di centrocampo sarà richiesto un lavoro extra. Se i tre risponderanno “presente” alla chiamata di mister Allegri, sarà possibile interrompere l’infernale tiki-taka dei catalani e contenere i danni.

Poi però, bisogna segnare. Bisogna vincere, si diceva prima, e dunque bisogna andare in rete. Sì, manca Balotelli, ma questo fatto, paradossalmente, potrebbe risvegliare Stephan El  Shaarawy, colui che da solo ha salvato la baracca rossonera per parecchi mesi, apparso non ancora a suo agio col formidabile talento bresciano. Questa deve essere la serata del Faraone, ma anche la serata di Boateng o di Niang, a seconda di chi giocherà sull’altra corsia d’attacco: perché il Barcellona, sulle fasce, è attaccabilissimo. Dani Alves e Jordi Alba hanno la tendenza ad “alzarsi” frequentemente, costituendo sì dei gravi pericoli per la retroguardia avversari, ma lasciando sguarnite le corsie esterne: sono questi gli spazi in cui le ali del Milan dovranno infilarsi per cercare di puntare la porta oppure per fornire validi palloni a Giampaolo Pazzini, nel suo tradizionale ruolo di centravanti puro.

Mission impossible? Certo che no. Tutto deve girare per il verso giusto, ovviamente. Ma il calcio, come tutti gli sport, regala grandi emozioni e grandi sorprese. Il Milan degli ultimi tempi è una squadra solida, ben organizzata da quel Max Allegri per troppo tempo, indebitamente, sulla graticola; se stasera i rossoneri riusciranno a fare la loro partita, senza subire e basta il gioco blaugrana,  il Meazza potrebbe esplodere in un boato di gioia.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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