Sci Alpino
Mondiali Schladming: Ligety è supergigante!
Si apre il programma maschile dei Mondiali di Schladming ed è subito una grande firma ad apporre il proprio sigillo sulle gare iridate: Ted Ligety, non senza una certa dose di sorpresa, ha infatti vinto il supergigante.
Le condizioni non sono ideali, ma comunque accettabili: la nebbia si dirada poco prima della partenza, tuttavia il fondo della pista resta infido, in alcune parti quasi ghiacciato per le basse temperature della notte, in altre più “primaverile”. Il tracciato, nonostante sia stato disegnato dall’allenatore norvegese, è molto tecnico e lascia relativamente poco spazio alla scorrevolezza. Ted Ligety non parte benissimo, paga qualche decimo di troppo nelle porte iniziali che, pure, ricordano quasi un gigantone: tuttavia, da metà in giù doma perfettamente la Planai, riuscendo a non perdere mai velocità pur con linee molto strette ed efficaci. Il suo 1:23.96, strappato prima delle discese dei favoriti, spezza il sogno di Gauthier De Tessieres, francese dell’Alpe d’Huez che comunque porta a casa un insperato argento a 20 centesimi da Ted; sul terzo gradino del podio sale Aksel Lund Svindal, il dominatore stagionale della disciplina, che butta via un possibile oro arrivando “tardi” sulla terzultima porta e perdendo velocità per lo schuss finale. Resta ancora a secco l’Austria, con Hannes Reichelt quarto a 55/100 dal vincitore, davanti al connazionale Matthias Mayer.
E resta a secco anche l’Italia, che pure si presentava a questa gara forte del campione del mondo Christof Innerhofer e di una squadra che, in stagione, aveva fatto vedere i sorci verdi a Svindal. Gli azzurri pagano probabilmente la neve poco congeniale alle loro caratteristiche: il migliore è Christof Innerhofer, settimo a +1.09 (dietro anche a Pinturault), nonostante sia quello con meno benzina in corpo, per via delle cure antinfluenzali a cui si è dovuto sottoporre di recente. Matteo Marsaglia è dodicesimo: una buona partenza, una bella aggressività, ma qualche indecisione di troppo da metà in giù. Peter Fill è quindicesimo, scontando anche un problema al polso che gli dà fastidio soprattutto in fase di spinta; Werner Heel, stranamente a disagio con le linee, chiude ventunesimo; infine, Siegmar Klotz è ventitreesimo. In generale, ovviamente, ci si attendeva di più dai nostri azzurri.
Dunque, Ligety festeggia il suo secondo oro mondiale dopo il gigante di Garmisch, mentre Austria e Italia restano a secco: per entrambe le nazionali, la discesa sarà l’occasione del riscatto.
Per rivivere le emozioni in diretta, guarda il nostro live qui.
foto tratta da mikecrawford.me
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
Marco Regazzoni
6 Febbraio 2013 at 13:04
Non è una scusa quella della neve, è un dato di fatto. Ha deluso la grande Italia, ha deluso la grande Austria, hanno deluso tutti i big meno Svindal, forse anche per le condizioni particolari di gara, che comunque fanno parte del gioco e non devono essere una scusa per nessuno. Vedremo come andrà in discesa, lì un risultato del genere sarebbe ben più difficile da digerire.
Giacomo Bernardis
6 Febbraio 2013 at 12:33
La scusa della neve è sterile e inutile la neve è così per tutti. La grande Italia ha deluso solo uno nei 10 è fallimentare. Non ci sono scuse che reggono!!
Giacomo Bernardis
6 Febbraio 2013 at 12:31
ma non eravate voi a dire che eravamo i più forti un nuovo Wunderteam? Come mai Svindal ai Mondiali fa sempre bene mentre i nostri non riescono mai a reggere la pressione?