Sci Alpino
Schladming 2013, discesa: Paris argento!!!
Dominik Paris non fallisce l’obiettivo. In una stagione che lo aveva visto, per certi versi a sorpresa, tra i protagonisti assoluti della discesa, il forte ventitreenne della Val d’Ultimo trova la consacrazione con una scintillante medaglia d’argento nella libera dei Mondiali di Schladming 2013. L’oro, il quinto della carriera, va ad uno dei più grandi fuoriclasse della storia dello sci, ovvero Aksel Lund Svindal.
Pista dura, una leggera nevicata, unita a qualche banco di nebbia nella parte alta, complica le cose per gli uomini-jet. Le condizioni, comunque, sono più o meno identiche per tutti. La pista è caratterizzata, come da previsioni, da un lungo tratto di scorrimento in cui restare in posizione aerodinamica, per poi fare spazio ad una serie di curvoni veloci (caratterizzati da fastidiosi dossetti) e a un uno-due finale davvero tecnico, dove è difficilissimo trovare il giusto compromesso tra velocità e linea, e dove moltissimi atleti finiscono larghi di parecchi metri; in più, l’ultimo settore non è stato provato nell’allenamento di ieri, tra mille critiche, per evitare sovrapposizioni con la supercombinata femminile. Il capolavoro di Svindal dura per tutta la gara: eppure, poco prima del proibitivo passaggio finale, sembra quasi frenare eccessivamente, ma questo non compromette una grandissima performance. 2:01.32, nessuno lo avvicinerà, nemmeno per un intermedio. L’impresa di Paris, paradossalmente, è invece proprio nel settore finale, quel settore che lui aveva dato l’impressione di patire particolarmente in prova: è stretto, è davvero stretto, e lì il nostro Dominik si aggrappa ai suoi sci, si aggrappa alla sua straordinaria forza, si aggrappa al suo sogno. E’ secondo, è argento, a 46/100: è un argento bello come non mai. Così come è bellissimo il terzo posto di David Poisson, sorpresa di giornata (non la prima in casa francese), a 97/100.
L’Austria, nella gara regina, toppa clamorosamente, e non sarà un flop senza conseguenze nell’ex Wunderteam. Klaus Kroell è troppo intimorito sin dalla parte alta, non riesce poi a recuperare nel settore più tecnico: si ferma ai piedi del podio, a un secondo e trentacinque centesimi da re Svindal. Quinto il finlandese Romar, sesto l’elvetico Zurbriggen. Più indietro gli altri austriaci, ma anche gli altri azzurri: Peter Fill è dodicesimo e, considerando i suoi problemi fisici e l’andamento della sua stagione, è comunque una buona performance. Innerhofer è poco più indietro, quattordicesimo a oltre 2”: nel suo caso, si può parlare sicuramente di delusione, la stessa delusione che proverà lui in questi momenti per aver commesso davvero troppi errori su tutto il tracciato. Werner Heel, sedicesimo a 2.18, inchioda nel finale e perde la chance di un piazzamento tra i primi dieci, ma anche da lui ci si sarebbe potuto attendere qualcosa in più. Comunque, l’Italia non resta a secco: l’argento di Paris è un risultato che lascia una grande soddisfazione, soprattutto considerando la giovane età e i grandi margini di miglioramento di questo straordinario atleta.
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com