Sci Alpino
Sci, Coppa del Mondo: dov’eravamo rimasti?
Messe da parte le emozioni dei Mondiali, riprende la cavalcata della Coppa del Mondo di sci alpino: manca meno di un mese alla chiusura della stagione con le finali di Lenzerheide e ogni gara può risultare importante per l’assegnazione delle coppe di specialità o della coppa assoluta (salvo quella femminile, che dovrebbe essere senza troppi patemi di Tina Maze).
Gli uomini ripartono da Garmisch-Partenkirchen, tradizionale località bavarese dove sabato si correrà in discesa e domenica in gigante: Aksel Lund Svindal deve fare il bottino pieno in libera e difendersi poi egregiamente tra le porte larghe per mantenere qualche residua chance di rimonta nei confronti di un Marcel Hirscher fresco di oro iridato. Le piste di Garmisch, solitamente, sorridono agli azzurri: come non ricordare i Mondiali di due anni fa, con le tre medaglie di Christof Innerhofer? Lo stesso Inner, lo scorso anno, chiuse quarto in libera, con Dominik Paris sesto. Davide Simoncelli giunse secondo nel gigante delle finali 2010, disciplina che non ha grande tradizione qui a Garmisch; tornando alla discesa, negli anni passati anche Werner Heel, Patrick Staudacher, Peter Fill e il parmense Alessandro Fattori colsero ottimi piazzamenti. Dunque, ci sono tutte le condizioni per gli azzurri di riprendere il filo dei grandi risultati in queste due specialità che, ai Mondiali di Schladming, ci hanno premiato con altrettante medaglie; lo stesso Innerhofer è chiamato al riscatto dopo le poco entusiasmanti prestazioni iridate, così come Max Blardone in gigante, mentre Paris e Moelgg dovranno confermare il grandissimo stato di forma. Sarà poi interessante assistere al ritorno di Mattia Casse, talento cristallino che ha recuperato a tempo di record dalla frattura alla testa omerale riscontrata in Canada a fine novembre.
Per le donne, si diceva, giochi chiusi in classifica generale: nulla da fare contro Tina Maze. La discesa e la supercombinata in programma a Meribel, località savoiarda dove non si gareggia da diciannove anni, serviranno a definire le rispettive graduatorie: per la coppetta di libera, al netto del drammatico infortunio di Lindsey Vonn, restano in gioco le sue connazionali Cook, Smith e McKennis, la stessa Maze, la Fenninger e, perché no, una Daniela Merighetti sicuramente in buona condizione e con tanta voglia di riscatto dopo il “sono una babbea!” del supergigante e la “botta” della discesa iridata. Nadia Fanchini, fresca del suo capolavoro iridato, vorrà senz’altro ritrovare ottime sensazioni anche in una discesa di Coppa del Mondo. Per quanto riguarda la supercombinata, qui si decide la coppetta di specialità tra Maze, Hosp, Riesch e Gut (assente Kathrin Zettel), in quest’ordine dopo l’unica gara sin qui disputata; l’Italia non ha un grande feeling con questa disciplina, soprattutto alla luce dell’assenza di Hanna Schnarf (infortunata da inizio stagione) e di Sofia Goggia (impegnata in Canada ai Mondiali juniores), ma le sorprese sono sempre possibili.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com